prendo questo articolo scritto dall'amica Francesca Padovese (che ringrazio) sul suo blog "Stand up and fight".
Dell'articolo, io riporto questo stralcio:
"Ormai è chiaro, o almeno dovrebbe esserlo, che per questi demoni immondi è un discorso di loro (musulmani) contro noi (non musulmani), di Dār al-Islām (“casa dell’Islam”) contro il Dār al-harb (letteralmente “dimora della guerra”, territori in cui abitano i non musulmani, passibili di conquista anche violenta).
Questi mostri non erano poveri, quindi, gradirei tanto che la si smettesse di collegare la povertà con il terrorismo.
Purtroppo l’Italia non risponderà in maniera adeguata, come hanno fatto altri paesi dopo essere stati attaccati dall’Isis.".
L'articolo parla degli italiani uccisi in Bangladesh.
Ora, su "Il Giornale" ho trovato un articolo che parla di un imam di Lecce, che si chiama Saiffedine Maaroufi, che per la sua moderazione è stato insultato e minacciato dai suoi correligionari.
Tra l'altro, questi ultimi sono nostri connazionali convertiti.
Io mi sto convincendo sempre di più del fatto che ci siano musulmani moderati ma che l'Islam moderato non esista.
Se ci fosse, quell'imam moderato avrebbe difeso a spada tratta quell'imam.
Invece, quel poveretto ha dovuto chiudere la sua pagina di Facebook.
Si vede che l'hanno lasciato solo.
Comunque, una cosa è certa: i terroristi che hanno ammazzato i nostri connazionali a Dacca non hanno fatto ciò per povertà.
I terroristi provenivano tutti da famiglia benestanti.
Dunque, chi dice che essi hanno fatto ciò per povertà dice una baggianata.
Come dice Magdi Cristiano Allam, essi hanno agito applicando alla lettera e senza esegesi il loro testo sacro.
Vogliamo ammettere ciò?
Cordiali saluti.
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