Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Migranti, poliziotto si sfoga: "Lasciato solo contro la Tbc".
A parlare è un poliziotto che operava tra gli immigrati e che oggi è ammalato di tubercolosi.
Queste sono alcune delle sue parole:
"Ho scoperto la malattia con un telex del ministero. Diceva che in un gruppo di immigrati, sbarcati sulle nostre coste e poi arrivati al nord, c’era un caso di tubercolosi ormai contagiosa. Quella persona era passata anche da noi. Si è messa in moto la macchina sanitaria interna.
Ci hanno fatto il test di Mantoux, sì quello sul braccio, per verificare chi fosse già positivo. Sono risultato negativo. Quindi si è accertato che non ero mai venuto a contatto con il batterio. A distanza di 15-20 giorni abbiamo ripetuto l’esame. Ero diventato positivo. Contagiato. Sono stato preso alla sprovvista. Il giorno dopo sono andato all’ospedale, reparto malattie infettive. Il primario ha deciso di sottopormi a chemioprofilassi. Una cura di sei mesi. In sostanza, queste medicine dimezzano la possibilità che il contagio diventi malattia.
Mi dovrò ascoltare. Ogni volta che c’è qualcosa... il pensiero può venire. È capitato. Una notte mi sveglio, sangue dalla bocca, una tazzina, come dicono i medici. Vado al pronto soccorso, spiego il mio problema, mostro le carte. Mi fanno tutti i controlli, il dubbio c’era, va a finire che questo si è preso la tubercolosi e si è bucato i polmoni hanno pensato...".
Avete capito?
Quando ci sono consistenti movimenti di persone, i quali sono senza alcun controllo, il rischio di diffusione di malattie è elevato.
E' possibile che nessuno si renda conto di ciò?
La storia lo dice.
Il problema dell'immigrazione clandestina è anche questo.
In nome del buonismo, noi ci stiamo esponendo anche a questi rischi.
La cosa grave è che quel poliziotto è oggi lasciato solo dalle nostre istituzioni.
Questo è inaccettabile!
Manifesto la mia solidarietà a questo servitore dello Stato, il quale si è ammalato nell'espletare il suo compito.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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