nel luglio 2011, Stephanie Caracciolo è diventata mia amica.
Non sono solito ad usare questo blog per scopi privatistici ma poiché si tratta di una questione che riguarda il medesimo, ho ritenuto giusto trattare l'argomento.
Avevo conosciuto Stephanie attraverso Facebook ed un contatto comune.
Per qualche strano motivo, lei era diventata già da subito una mia valida interlocutrice.
Parlo "di strano motivo" perché per me l'interlocuzione con Stephanie era parsa già da subito come una vecchia amicizia che ad un certo punto si era interrotta, perché i due amici si erano allontanati, e che ad un certo punto, quasi in modo casuale, si era ricostituita.
In pratica, era stato un po' come se due vecchi amici si fossero allontanati per un certo periodo di tempo, per poi ritrovarsi.
Con Stephanie era stato proprio così e tuttora è così.
Interloquendo con lei, ho capito di avere idee comuni.
Siamo entrambi contro l'aborto e l'eutanasia.
Siamo entrambi cattolici e conservatori.
Entrambi, siamo anche di origini siciliane, lei per parte di padre, io per parte di madre.
L'unica cosa su cui non siamo d'accordo è la squadra di calcio.
Io tifo Milan e lei tifa Inter.
Le perdono questo.
Ovviamente, sto scherzando.
Stephanie è una persona veramente valida e la stimo parecchio.
Non ha niente da farsi perdonare.
Nel 2013, avevo invitato Stephanie a collaborare sul mio blog "Italia e Mondo" e lei aveva accettato.
Questa collaborazione prosegue ancora oggi, su questo blog, "The Candelabra of Italy".
L'anno scorso, Stephanie ha aperto un suo blog, "Cuore d'Italia".
Si tratta di un bel blog culturale.
Tuttavia, la collaborazione con me va avanti ancora oggi.
A Stephanie dico solo una parola: "Grazie!".
La debbo ringraziare (prima di tutto) dell'amicizia.
Questa amicizia è (almeno nel mio caso) l'ennesima dimostrazione del fatto che si possa essere amici anche abitando in due zone molto lontane tra loro.
L'importante è volersi bene, stimarsi e non cercare mai il secondo fine, ossia l'essere amici per determinati interessi, quali possono essere interessi economici.
Mi ricordo di un amico di famiglia a cui il mio babbo chiese un favore e questi rispose dicendo: "L'amicizia è una cosa e gli interessi sono un'altra".
Questa non è amicizia.
Conosco persone che erano amiche fintanto che gli si dava loro da mangiare.
Poi, quando erano cambiate le condizioni, queste persone erano sparite. Oggi non si fanno più vedere.
In secondo luogo, ringrazio Stephanie per l'aiuto che mi sta dando in questo blog.
Oggi, lei ne è anche amministratrice.
Merita ciò.
Il mio auspicio è che questa amicizia duri tanto.
Che Dio la benedica!
Vi invito a leggere l'articolo del suo blog che è intitolato "Amicizia".
Dell'articolo, io riprendo questo stralcio:
"Se siete amici, avete la certezza della reciproca presenza, anche se non vi vedete da tempo. Non ci sono giochi di potere né scopi utilitaristici: solo il desiderio reciproco che le cose vadano bene. Non c’è sfruttamento, ma disponibilità. Non c’è invidia, ma solidarietà, sempre. Non c’è gerarchia. Non c’è tradimento, mai. Se a un amico scappa una frase cattiva o se ci tradisce in qualche modo, l’amicizia è finita. Ciò che si può accettare nell’amore, non lo si accetta nell’amicizia. Amicizia è un bene prezioso da coltivare, un sentimento quieto, sereno, limpido, stabile, di fiducia e confidenza, privo di timore. Può nascere condividendo esperienze importanti e/o prolungate, come i tempi di scuola, le guerre, i ricoveri in ospedale. Le esperienze comuni possono sostituire anche le affinità psicologiche e aiutare a non dare importanza a differenze culturali o caratteriali. Può nascere anche per affinità, interessi, ideali comuni".
Sono d'accordo.
Cordiali saluti.
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