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martedì 12 luglio 2016

Lu Crucifissu d'Osimu/ Il Crocifisso di Osimo

Pì 'na manu pì vota...
comu puru pì 'nu pedi...
cà cun una taccia fu appinnutu...
accussì 'n Osimu lu Signuruzzu...
et...pì granni 'na blasphemia...cun lu corsu Napoleo...
cà vinennu stesi...cun la sò minazza...et mossi...
accussì l'occhi et la vucca...et Iddu parrau...
pì l'omu avvertiri...pirchì lu diavulu pì Roma vinni...cun piriculu!


Italiano:

Per una mano per volta...
come pur per un piede...
che con un chiodo fu appeso...
così in Osimo il Signore...
e...per grande una blasfemia...con il corso Napoleone...
che venendo stette...con la sua minaccia...e mosse...
così gli occhi e la bocca...ed Egli parlò...
per l'uomo avvertir...perché il diavolo per Roma venne...con pericolo!

In questa poesia, io parlo del Crocifisso di Osimo, opera che si trova nel duomo di San Leopardo e dell'episodio del 2 luglio 1796.
Secondo le cronachee, Il 2 luglio 1796, il Crocifisso avrebbe mosso gli occhi e la bocca.
Ho fatto una breve ricerca storica e ho scoperto che nel 1796, Napoleone Bonaparte intraprese la sua prima Campagna d'Italia.
Era il 12 aprile di quell'anno.
Il 18 febbraio 1797, Napoleone costrinse Papa Pio VII a firmare il Trattato di Tolentino, con cui lo costrinse a cedere ai francesi la Romagna e le Marche.
Quello del Crocifisso di Osimo sarà stato un monito?
Di sicuro, il mistero c'è.
Io sono uno che ama viaggiare, anche se ora, per impegni e vicissitudini varie, sono un po' impossibilitato.
Sono anche vice-segretario del Comitato Manifestazioni Roncoferraro e (giusto in questo periodo) qui a Roncoferraro (Mantova) ci sarà la "Festa dla Psina" ed io voglio fare bella figura.
Però, se potessi girare di più, una visitina ad Osimo me la farei e proverei a vedere di persona quel Crocifisso, che secondo alcuni sarebbe stato raffigurato in forme androgine.
Sul sito "Why Marche", ho trovato un interessante articolo a riguardo.
Quel corpo di legno appare come immobilizzato nell’atto di aprirsi. Con le braccia larghe e ben tese come chi non ha nulla da nascondere di ciò che porta addosso.
Il crocifisso, di autore anonimo e considerato dell’XI o XII secolo, è cavo dentro ed è plasmato solo esternamente. Indossa una specie di gonnellino ricamato al posto del più usuale panno intrecciato. L’anatomia del corpo, a detta di diversi critici, sembra ingenua, approssimata, mal modellata.
Basti vedere il già citato gonnellino al posto del panno intrecciato a coprire l'inguine o anche la forma del torace e delle spalle.
Questa è un'osservazione che stona con il contesto di una città come Osimo, così storicamente abbondante, in ogni epoca, di ottimi scultori e di sculture. Forse l’indefinizione dei tratti non è ingenuità artistica; potrebbe invece avere un’altra funzione, ben precisa.
Qual è il mistero?
Cordiali saluti.





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