Stava difendendo sua moglie da dei tifosi ultras della Fermana, la squadra locale di Fermo, e da lì è partito tutto.
Subito ci sono state delle condanne dell'episodio (e queste sono sacrosante) ma ci sono stati anche attacchi a politici e a semplici cittadini che tramite giornali i blog propri (come il sottoscritto) si sono detti contro l'immigrazione clandestina.
Com'è noto, su questo blog, io ho ricevuto insulti di ogni tipo ed anche delle minacce.
Per esempio, vi invito di nuovo a dare un'occhiata ai commenti al post intitolato "Ecco le parole di Matteo Salvini".
Ora, essere contro l'immigrazione clandestina non significa affatto essere dei razzisti.
Bisogna fare le distinzioni tra il profugo e l'immigrato regolare che si vuole integrare e che vuole lavorare, da una parte, e l'immigrato clandestino, dall'altra.
Il profugo scappa dalle guerre e ha diritto d'asilo.
L'immigrato che viene qui in regola, lavora e rispetta noi e le nostre leggi, merita rispetto.
L'immigrazione clandestina, invece, è un problema.
Non avendo lo status di profughi, gli immigrati clandestini non possono avere il diritto d'asilo e, perché irregolari, non possono avere un lavoro.
Qui in Italia sono stati fatti entrare immigrati clandestini.
Per noi italiani questo è un problema.
Noi siamo un Paese fortemente in crisi.
Abbiamo aziende che chiudono, imprenditori che arrivano anche al suicidio perché non riescono neppure a pagare i loro dipendenti, famiglie che non arrivano a fine mese e disoccupati.
Da persona attualmente senza un vero lavoro so che dico.
Fare entrare degli immigrati clandestini significa creare problemi di ordine sociale veramente gravi.
Questi immigrati clandestini vengono manutenuti da noi, che abbiamo già i nostri problemi.
Dire ciò non è razzismo.
Per me, se una persona è bianca, nera, mulatta o asiatica e viene qui in modo regolare, lavora onestamente e rispetta noi e le nostre leggi, il problema non sussiste.
Come me la pensano in tanti.
Negli altri Paesi, come l'Australia, una persona non entra senza avere le carte in regola ed un lavoro.
L'Australia è un Paese ospitale.
Lo stesso discorso vale anche per altri Paesi.
Il caso d Fermo non può essere paragonato a quanto sta accadendo negli USA.
A Dallas sono morti cinque agenti di polizia, dopo l'uccisione di due uomini di colore da parte di poliziotti.
Negli USA, effettivamente, c'è una componente razzista.
Sia chiaro, gli USA non sono un Paese razzista ma, come ha detto oggi il direttore de "Il Giornale" Alessandro Sallusti, a "L'Aria che tira" (trasmissione che va in onda su "La 7"), una parte della società americana ha ancora quel retaggio culturale che fu portato dai suoi avi, i quali avevano schiavi di colore.
Negli USA, effettivamente, c'è una componente razzista.
Sia chiaro, gli USA non sono un Paese razzista ma, come ha detto oggi il direttore de "Il Giornale" Alessandro Sallusti, a "L'Aria che tira" (trasmissione che va in onda su "La 7"), una parte della società americana ha ancora quel retaggio culturale che fu portato dai suoi avi, i quali avevano schiavi di colore.
Questa componente razzista è ancora molto radicata in una parte della società americana e nemmeno un presidente democratico e di colore come Obama è riuscito ad eradicarla.
Anzi, per certi versi, con la presidenza di Obama la cosa è esplosa.
Il caso di Fermo è senza dubbio un caso di violenza brutta che va condannata e su cui ci sono delle indagini.
Però, l'Italia non è un Paese razzista (o meglio, non ci sono quei retaggi di cui ho parlato riguardo caso americano) ma è un Paese esasperato dal fatto che troppe cose non vadano bene.
Tra famiglie che non arrivano a fine mese, imprenditori che falliscono, pensionati che prendono pensioni molto basse, disoccupati di ogni età e mancanza di sicurezza, nel popolo monta una certa rabbia.
Il fatto che poi si favorisca l'immigrazione clandestina (ricordo che solo una piccola minoranza di coloro che sono venuti qui in Italia ha chiesto ed ottenuto l'asilo politico e lo status di rifugiato) non aiuta.
Quando vede una persona che, per esempio, defeca in un parco pubblico, la gente si arrabbia.
Quindi, dire che l'Italia sia un Paese razzista è sbagliato.
Pensiamo ai tanti italiani che aiutano i poveri, anche stranieri.
Quindi, distinguiamo il razzismo vero e proprio (che va condannato) dalla presa di coscienza di un problema reale e grave.
Siamo ancora in democrazia?
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento