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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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domenica 3 luglio 2016

Brexit, una situazione complessa



Cari amici ed amiche,

riprendo il discorso fatto dall'amica e socia Stephanie Caracciolo nel suo articolo.
Ringrazio Stephanie dello spunto. Siamo una bella squadra.
La situazione riguardo alla fuoriuscita del Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord dall'Unione Europea (Brexit) è molto complessa.
La situazione è molto complessa (e complicata) per questo motivo: com'è noto, il voto non ha dato un esito netto a favore della Brexit o del Bremain.
Sa una delle due posizioni avesse vinto con il 60% dei voti o più nessuno avrebbe avuto nulla da dire.
Il "Leave", la posizione di chi è per l'uscita del Regno Unito, ha vinto prendendo il 51,9% dei voti contro il 48,1 del "Remain".
Questo (di per sé) potrebbe non significare nulla, se non si tenesse contro della distribuzione del voto e della reale situazione del Regno Unito.
Infatti, vedendo quanto è accaduto, il Regno Unito può essere diviso in cinque parti: Londra, il resto dell'Inghilterra, il Galles, la Scozia e l'Irlanda del Nord.
Il "Remain" ha vinto a Londra, in Scozia e in Irlanda del Nord.
Il "Leave" ha vinto nel resto dell'Inghilterra ed in Galles.
Ora, è chiaro che le ragioni del voto londinese non siano eguali a quelle del voto scozzese e nordirlandese.
A Londra vi è il cuore finanziario e cosmopolita del Regno Unito.
Vi sono interessi con altri Paesi europei, come la Germania.
La Scozia e l'Irlanda del Nord hanno votato contro la Brexit per votare contro l'Inghilterra.
Da sempre gelose della loro storia, Scozia ed Irlanda del Nord puntano a staccarsi dall'Inghilterra.
Infatti, se la posizione dell'Inghilterra fosse stata per il "Remain", Scozia ed Irlanda del Nord avrebbero votato per il "Leave".
Anche invertendo i fattori, il prodotto non sarebbe cambiato.
Riguardo all'Inghilterra e al Galles, escludendo Londra e le grosse città, essa è sempre stata euroscettica.
L'Inghilterra è sempre stata fieramente gelosa della sua storia e di ciò in cui ha sempre creduto e non trova sopportabile che un organismo esterno (per di più scarsamente democratico) qual è questa Unione Europea venga ad impicciarsi nei suoi affari.
Per questo, la situazione è complessa.
Ora, il Primo Ministro potrebbe porre un veto sul risultato del referendum.
Questo sarebbe grave poiché (anche se non con una differenza altissima tra le due posizioni) il voto complessivo è stato pro-Brexit.
Per contro, Scozia ed Irlanda del Nord potrebbero chiedere di staccarsi.
C'è da stare attenti all'Irlanda del Nord.
Essa fu creata nel 1921, come entità politica nata in seguito all'indipendenza dell'Irlanda da Londra.
L'Irlanda divenne un dominion autonomo nel Commonwealth.
Nel 1937, l'Irlanda adottò costituzione, e nel 1948 divenne una repubblica, con il nome gaelico di Eire.
In Irlanda del Nord  erano concentrati gli irlandesi (o meglio gli anglo-irlandesi) protestanti che erano legati a Londra non solo da un punto di vista religioso ma anche (anzi, soprattutto) da un punto di vista politico ed economico.
L'Irlanda del Nord non fece parte della Repubblica dell'Eire perché si temette che la maggioranza cattolica potesse colpire i protestanti.
Purtroppo, sappiamo tutti quanto sangue si sparse a Belfast e nelle città nordirlandesi.
Oggi, in seguito alla Brexit, l'Irlanda del Nord vorrebbe riunirsi all'Irlanda.
Questo spaventa Londra.
A complicare ulteriormente le cose vi è anche l'articolo 50, quello che tratta il recesso dall'Unione Europea.
L'Unione Europea può ratificare l'uscita del Regno Unito ma a quale prezzo per quest'ultimo?
Secondo me, serve un compromesso tra le parti.
Tuttavia, deve cambiare l'Unione Europea.
L'Unione Europea di oggi è di fatto comandata da tecnocrati non eletti da nessuno e in essa oggi vi è il peso della Germania, che praticamente sta imponendo le sue regole, regole a cui Paesi (come l'Italia) non possono sottostare, perché hanno una struttura economica diversa rispetto a quella tedesca.
Se non cambia, è giusto che l'Unione Europea fallisca.
Cordiali saluti.






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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.