il "Bremain" vuole boicottare il referendum.
Come riporta un articolo di Luca Gulli su "Il Giornale".alla fine, chissà, tutto il pasticcio della Brexit potrebbe risolversi in un nulla di fatto o in una clamorosa bolla di sapone e gli inglesi potrebbero scoprire che in realtà sono stati, senza saperlo, protagonisti (e vittime) una manicomiale e demenziale puntata di "Scherzi a parte".
L'ultima notizia, riguardo alla Brexit, viene dal prestigioso studio legale londinese Mishcon de Reya. Gli avvocati dello studio, nell'intento di boicottare l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea chiedono infatti che il procedimento per l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea non cominci prima di un atto formale del Parlamento.
Nel mirino dello studio legale c'è l'"articolo 50" del trattato di Lisbona, secondo il quale "ogni Stato membro può decidere di ritirarsi dall'Unione nel rispetto dei propri requisiti costituzionali"; ma che una tal decisione deve essere assunta dal Parlamento. Sicché un'azione del governo, senza passare per un voto della Camera, ragionano gli avvocati, sarebbe incostituzionale in quanto violerebbe la sovranità del potere legislativo.
Quindi, dov'è la democrazia?
Se questa cosa andasse in porto, ci sarebbe l'ennesima dimostrazione della non democraticità dell'Unione Europea.
A questa Unione Europea (e a chi la governa) dei popoli europei non frega nulla.
L'Unione Europa sta diventando una dittatura, una dittatura che va anche contro il vero capitalismo, uno dei capisaldi del mondo anglosassone.
Cordiali saluti.
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