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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 6 novembre 2015

Lo stato in cui versa la Chiesa-la parola di Vittorio Feltri

Cari amici ed amiche,

l'amico e socio Morris Sonnino (che ringrazio) mi ha portato all'attenzione questo articolo scritto il 6 novembre da Vittorio Feltri:


"La Chiesa sporca se la prende con lo specchio"
( di Vittorio Feltri)

Perfino chi conosce solo sommariamente la storia del cristianesimo e delle sue istituzioni, è al corrente che Oltretevere ne sono accadute di ogni colore nei secoli dei secoli.
Le gerarchie del Vaticano sono molto preoccupate della fuga di notizie per nulla edificanti che riguardano l'amministrazione dei beni della Chiesa. Addirittura hanno promosso un'inchiesta per sapere - e punire - le spie fornitrici di documenti su ruberie e sperperi avvenuti oltre le sacre mura ad opera di cardinali e vari sottoposti. L'intento principale dei monsignori è questo: bloccare la divulgazione degli scandalosi atti commessi a danno della Santa Sede e impedire la distribuzione dei libri che li raccontano, magari processando gli autori dei medesimi ossia due giornalisti, Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, rispettivamente firmatari di Via Crucis e Avarizia, due volumi, stessa musica.

C'è qualcosa che non quadra nel comportamento degli uomini più o meno pii: sono angosciati all'idea che si sappia in giro quello che succedeva sotto i loro occhi, ma non lo sono affatto dalla consapevolezza di esserne stati i responsabili. Agiscono come coloro i quali, scoprendosi brutti guardandosi allo specchio, se la prendono con lo specchio e cercano di frantumarlo. I porporati in sostanza non sono pentiti di aver creato una orrenda realtà, ma ne temono le conseguenze sul piano mediatico. E anziché impegnarsi per ripulire il loro ambiente infetto, si danno da fare per nascondere lo sporco. Un criterio inaccettabile.

Sorvoliamo sui particolari rivelati dai giornalisti, che gettano discredito sullo Stato Pontificio; il Giornale si è già prodigato correttamente per renderli noti. Ci domandiamo però che senso abbia ostinarsi a definire materiale riservato e da requisire quello che certifica le schifezze compiute in Vaticano. La verità non è mai riservata. In tutto il mondo scoppiano scandali e nessuno si è mai sognato di vietare ai cronisti di narrarli. Invece di dare la caccia ai redattori, sarebbe opportuno incastrare i colpevoli delle malefatte. D'altronde, anche la Chiesa è costituita da uomini, con o senza abito talare, e non sorprende che tra di essi vi siano fior di mascalzoni, inclini ad ascoltare la parola del diavolo e sordi al verbo del Signore. È sempre capitata e capita ancora qualche clamorosa deviazione.

Perfino chi conosce solo sommariamente la storia del cristianesimo e delle sue istituzioni, è al corrente che Oltretevere ne sono accadute di ogni colore nei secoli dei secoli. Basta aver visto il film di Monicelli, Il marchese del Grillo , per aver contezza che molti monsignori erano gaglioffi. I tempi cambiano, ma i gaglioffi rimangono. C'è chi sostiene che alla base delle ultime vicende sismiche avvenute all'ombra del Cupolone vi sia un complotto contro Papa Francesco, amato da tanti e inviso ad altrettanti. Chi può dirlo?

Al momento si tratta di sospetti. Se fossero fondati, sarebbe peggio. In effetti, vorrebbe dire che l'intrigo è stato organizzato per questioni di potere e non semplicemente per un pugno di euro. Più facile perdonare un ladro che non chi trama nell'ombra per far fuori il Pontefice. In ogni caso, è d'obbligo una osservazione. Se la Chiesa, dopo duemila anni, è ancora in piedi nonostante i preti, i vescovi e i cardinali, ciò può essere la prova che Dio esiste sul serio.

P.s. Tarcisio Bertone, cardinale per anni al vertice della gerarchia, viene sbeffeggiato per aver affittato un appartamento del Vaticano di 300 metri quadrati, e per averlo fatto restaurare. Nessuno dice che l'alloggio era inabitabile prima che fossero eseguiti i lavori. Cosa doveva fare il prelato, andare all'ospizio? È stato il Papa a volere che gli stesse vicino. Polemiche meschine
.

Una cosa deve essere detta.
Colui che ha denunciato situazioni brutte nella Chiesa non è stato Papa Francesco ma colui che oggi noi conosciamo come Papa Benedetto XVI.
Vi ricordate quello che disse l'allora cardinale Joseph Alois Ratzinger (che era in testa alla processione nelle veci di un oramai gravemente malato Papa Giovanni Paolo II) nel discorso della Via Crucis del Venerdì Santo?
Questo è il discorso pronunciato dall'allora cardinale (che qualche mese dopo divenne Papa con il nome di Benedetto XVI) alla IX Stazione:

"Che cosa può dirci la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce? Forse ci fa pensare alla caduta dell’uomo in generale, all’allontanamento di molti da Cristo, alla deriva verso un secolarismo senza Dio. Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? A quante volte si abusa del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza! Quanto poco rispettiamo il sacramento della riconciliazione, nel quale egli ci aspetta, per rialzarci dalle nostre cadute! Tutto ciò è presente nella sua passione. Il tradimento dei discepoli, la ricezione indegna del suo Corpo e del suo Sangue è certamente il più grande dolore del Redentore, quello che gli trafigge il cuore. Non ci rimane altro che rivolgergli, dal più profondo dell’animo, il grido: Kyrie, eleison – Signore, salvaci (cfr. Mt 8, 25)".

Anche nella Chiesa stessa molti presero sottogamba queste parole.
In realtà, egli disse quello che stava accadendo e che oggi (purtroppo) è esploso ed è ben visibile a tutti.
Pensiamo al caso della pedofilia di certi sacerdoti, alle divisioni tra noi cattolici o al fatto che certi prelati usino il buon nome della Chiesa per arrampicarsi socialmente. 
Forse, noi dovremmo fare tornare attuali queste parole.
Cordiali saluti. 



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