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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 21 novembre 2015

La questione dei martiri

Cari amici ed amiche,

oggi, durante la messa che si è celebrata nel pomeriggio, qui all'Istituto Geriatrico "Antonio Nuvolari" di Roncoferraro, padre Alberto Bertozzi ha di nuovo accennato la questione dell'attentato di Parigi.
Ora, io esprimo una considerazione.
Sembra che qui in Italia si abbia paura di parlare dei terroristi.
Alcuni li definiscono i "cattivi" ed altri "martiri" della loro fede.
A casa mia, un martire è un testimone di fede.
I termine "martirio" deriva dal greco "martyrion" e significa "testimonianza".
Il martire testimonia la propria fede anche pagando con la vita ma non provoca la morte al prossimo.
Un esempio di martire è l'imperatore bizantino Costantino XI Paleologo (nell'immagine, 1405-1453) che fu ucciso dai Turchi Ottomani mentre difendeva Costantinopoli e la cristianità bizantina.
Un altro esempio fu Marcantonio Bragadin (1523-1571) il quale morì mentre difendeva Famagosta dai Turchi.
Un altro esempio ancora di martire fu il re d'Inghilterra Carlo I Stuart (1600-1649) che fu decapitato dai puritani.
Posso parlare anche dei Cristeros messicani e dei cristiani perseguitati dai nazisti e dai comunisti.
Ora, quelli che hanno fatto l'attentato a Parigi non sono né semplicemente i "cattivi" né dei "martiri".
Essi sono dei volgari assassini, dei delinquenti in piena regola che non hanno rispetto neppure per la loro vita.
Figuriamoci se ce l'hanno per la vita degli altri.
Questa gente non merita niente.
Cordiali saluti.

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