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sabato 28 novembre 2015

Bufera di Natale

Cari amici ed amiche,

in una scuola di un Comune della Provincia di Vicenza è bufera!
Come riporta "Il Giornale", i genitori degli studenti di Romano d'Ezzelino, 15.000 abitanti, sono di nuovo sul piede di guerra dopo che l'anno scorso nell'Istituto Comprensivo delle scuole primarie e secondarie, si è tenuto un concerto di Natale fatto con canti in arabo e africani che hanno relegato i canti della trazione natalizia e cristiana ad un ruolo marginale o, come l'ha definita la sindaco Rossella Olivo, "lo spazio amaro di una nota di fondo pagina". Alla fine della manifestazione, il vicesindaco presente all'evento, Remo Serraglio, si era addirittura rifiutato di salire sul palco, avendo già subodorato il malcontento di molti genitori che, puntuali, il giorno dopo sono andati in municipio a protestare.
Di fatto, gli insegnanti della scuola hanno risposto: "O si festeggia il Natale così o niente".
Ora, è vero che ci sono delle comunità arabe di religione cristiana, come i maroniti del Libano o gli ortodossi che si trovano in Israele.
In Israele ci sono anche i cattolici di vari riti, come il rito latino, il rito greco-melchita ed il rito maronita, ed i protestanti.
Il grande padre Gabriel Naddaf, il prete che si batte per Israele,  è un esempio.
Se (per esempio) nella recita di Natale si fanno canti maroniti (che in tal caso sono recitati in aramaico, la lingua di Gesù) va bene.
Il problema è che questi insegnanti di questa scuola di Romano d'Ezzelino hanno sostituito la festa del Santo Natale con un'altra cosa, una cosa che con il Santo Natale c'entra come il cavolo a merenda.
Questi insegnanti stanno assassinando la nostra cultura, una cultura che si fonda sulla tradizione greco-romana e su quella giudaico-cristiana.
Che piaccia o no è così.
E' chiaro il concetto?
Il miglior modo per uccidere una civiltà non è uccidere le persone ma togliere le loro feste e ricorrenze.
Dobbiamo porre fine a questo buonismo, per non morire.
Cordiali saluti.



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