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sabato 21 novembre 2015

I social-network ed i laicisti "leoni da tastiera".

Cari amici ed amiche,

sul blog di Giuliano Guzzo ho trovato un interessante articolo intitolato "Bignami laicista per "leoni da tastiera".
L'articolo mi è piaciuto e l'ho trovato interessante.
Ne riporto questo pezzo:

"Fra i tanti effetti del successo ormai planetario del social network come modalità di comunicazione istantanea e condivisa Ve n’è uno che merita di essere messo in evidenza in quanto particolarmente significativo, vale a dire la progressiva diffusione del «leone da tastiera» anticattolico. Di chi si tratta? Di soggetti di varie fasce di età anche se in prevalenza giovani che, pur non di rado contraddistinti da un elevato livello di istruzione, proprio non riescono a trattenere in generale il loro astio nei confronti delle religioni, ritenute oppio dei popoli, e, in particolare, quello contro la Chiesa cattolica, vista come l’Istituzione simbolo di tutte le peggiori nefandezze e dei più efferati crimini a sfondo confessionale commessi nel corso della storia.

Il modus operandi del «leone da tastiera» – che appunto predilige i “botta e risposta” su internet mentre nelle discussioni dal vivo, se messo alle strette, finisce sovente per perdere le parole assumendo le sembianze di un agnellino indifeso – è caratterizzato da una contraddizione e da diversi luoghi comuni. La contraddizione è quella di proclamarsi amante della libertà ma di esibire forte insofferenza verso quella del culto che osi sbucare dalle catacombe: in pratica, anche se si professa campione della democrazia, il «leone da tastiera» è un inconsapevole nostalgico dei fascismi. L’aspetto più interessante del «leone da tastiera» è però il repertorio di luoghi comuni che, quando capita, spara come pallottole che, però, possono trasformarsi in boomerang. Vediamone alcuni.

Il primo luogo comune per essere un buon «leone da tastiera» è quello di ricordare sempre, alla prima occasione, che in nome di Dio si sono commesse atrocità: vero, purtroppo. Ma generalizzare o esagerare, in tutti i casi incluso questo, sarebbe sbagliato. In seguito ad un accurato esame di quasi milleottocento conflitti si è infatti potuto appurare come meno del sette percento di questi, in realtà, sia stato originato da motivi religiosi (cfr.Encyclopedia of Wars, 2004); per quanta ostilità si possa avere verso la religione, le cause delle peggiori crudeltà vanno, dunque, ricercate altrove. Non a caso la gran parte dei conflitti moderni – dalla campagna napoleonica alla guerra in Corea, dalla Rivoluzione Americana a quella Russa – non sono di natura confessionale.

Negli stessi dittatori novecenteschi, più che una ispirazione religiosa, è l’anticristianesimo ad essere stato ben presente: da Benito Mussolini (1883-1945) – che dopo i Patti Lateranensi, davanti al Gran Consiglio del fascismo, disse un eloquente «Abbiamo fatto la pace con la Chiesa…Ora che la pace è fatta, si può pure riprendere la guerra!» – ad Adolf Hitler (1889–1945), per il quale il cristianesimo era «un’invenzione di cervelli malati», un insieme di «mistificazioni ebraiche manipolate dai preti». Impressionanti, in particolare, le parole pronunciate dal padre del nazionalsocialismo la notte tra l’11 e il 2 luglio 1941: «Il colpo più duro che l’umanità abbia ricevuto è l’avvento del cristianesimo. Il bolscevismo è un figlio illegittimo del cristianesimo».
".

Anche a me è capitato di imbattermi nei "leoni da tastiera".
Cito qualche troll-disturbatore che mi rompe l'anima su questo blog, vomitando bile e lanciando insulti contro la Chiesa e la cristianità ed arrivando anche ad inneggiare all'Isis.
Io ho imparato a "mettere in regola" simili personaggi facendo una cosa: togliendo loro il diritto di parola con una bella censura.
L'unico modo per "uccidere" (sia chiaro, non fisicamente) questi "leoni da tastiera" è togliere loro la parola e lo spazio, sui blog e sui social network.
Sui social-network scrivono dei commenti?
Nessuno risponda a loro.
Se poi insistono, li si segnalino come persone moleste e li si blocchi.
Queste persone pusillanimi (visto che spesso non usano neppure i loro nomi) puntano solo a provocare e mettersi a litigare con loro non vale la pena.
Litigare con degli stupidi (apostrofo certe persone con questo termine, poiché in altro modo non possono essere definite) ci fa abbassare al loro livello e (poiché essi hanno più esperienza) fa anche fare bella figura a loro.
Cordiali saluti.

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