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sabato 7 novembre 2015

Jesi e l'imperatore Federico II di Svevia

Cari amici ed amiche,

sul sito "Luoghi misteriosi" ho trovato un articolo interessante.
Com'è noto, il 26 dicembre 1194, nacque a Jesi (in Provincia di Ancona) Federico II di Svevia.
Questo imperatore (morto il 13 dicembre 1250) fu notoriamente legato all'alchimia e Jesi porta tracce di ciò.
Secondo la leggenda, Jesi fu fondata da re Esio, il sovrano dei Pelagi, circa nel 1500 BC.
Questo re leggendario fu considerato il capostipite degli Etruschi, dei Sabini e dei Piceni.
Una città fondata da un re leggendario non poteva non essere un luogo di nascita di un imperatore esistito veramente ma che poi entrò nella leggenda.
In realtà, la nascita dell'imperatore a Jesi fu fortuita.
La madre, Costanza d'Altavilla (2 novembre 1154-27 dicembre 1198) era in viaggio per la Sicilia, ove vi era suo marito Enrico VI di Svevia (novembre 1165-28 settembre 1197).
Si era fermata a Jesi e mentre passeggiava nella Piazza del Mercato ebbe le doglie.
Costanza era una donna oramai avanti negli anni e da tempo soggiornava in un monastero.
Questo diede adito a dei pettegolezzi, come quello secondo cui la gravidanza sarebbe stata falsa e che il bimbo nato provenisse da chissà quale casta che desiderò inserirsi nell'albero genealogico imperiale.
Effettivamente, Costanza era sulla quarantina, un'età che all'epoca era vista come avanzata.
Dunque, Federico, colui che divenne imperatore, nacque.
Il figlio, invece,usò queste dicerie a suo completo vantaggio, facendo passare sé stesso per un uomo mandato da Dio, innanzitutto per essere nato il giorno dopo di Gesù, il 26 dicembre, identificandosi come secondo Messia, in secondo luogo per essere stato concepito in modo “misterioso”, dato che la madre aveva ormai oltrepassato il periodo fertile.
Ecco che, in questo modo, appariva al mondo come un essere ultraterreno, voluto da Dio in terra, una sorta di riscatto dello stesso Gesù, quasi un mistagogo.
Egli fece ciò per legittimare il suo potere.
Questo personaggio fu un abile politico ma si fece anche tanti nemici, tra cui il Papa, che lo scomunicò.
Federico coltivò l'interesse per la cultura (pensiamo alla Scuola Poetica Siciliana) ma anche per l'alchimia.
Una costruzione ritenuta alchemica fu il Castel del Monte di Bari.

La sua pianta ottagonale, le sue otto torri a pianta ottagonale , il suo pozzo (che si trova nel cortile interno) ottagonale ricorda l'aspirazione verso l'Infinito, Dio stesso, di cui l'imperatore si ritenne rappresentante.
Infatti, messo in posizione orizzontale, il numero 8 è il segno dell'"infinito".
Tuttavia, a Jesi ci sono simboli che rimandano all'alchimia.
Nella Piazza del Mercato (il punto in cui nacque l'imperatore) vi è un obelisco.

Gli obelischi si rifanno a tradizioni molto antiche, come quella egizia, e sono ritenute manifestazioni divine sulla Terra.
La chiesa dell'Adorazione o della Morte reca sul frontone una finestra a forma di clessidra con due ali e la scritta latina che recita "Solidatis Mortis et Orationis", quasi ad indicare la caducità delle cose terrene o (se vogliamo parlare di alchimia) le trasformazioni della materia nelle fasi di nigredo, albedo e rubedo oppure (se vogliamo ragionare secondo la chimica moderna, che discende dall'alchimia) le reazioni di ossidoriduzione.
Questo ci deve fare riflettere, anche se penso che l'imperatore abbia gonfiato queste leggende a suo vantaggio, per legittimarsi.
Per questo, vi consiglio di visitare Jesi.
Cordiali saluti.



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Ringrazio un caro amico di questa foto.