Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Bambino islamico di Roma difende l'Isis: "Uccidere per Allah è giusto"".L'articolo riporta che un adolescente di fede musulmana è stato intervistato dalla trasmissione "La Gabbia", a telecamera nascosta.
Egli ha detto di difendere i terroristi e dice che uccidere in nome di Allah è giusto.
L'articolo in questione fa il paio con uno da me scritto su "Ribellione Nazionale" che è intitolato "Certe posizioni non si possono tollerare".
Ricordo un fatto accaduto a Varese.
In una scuola, durante il minuto di silenzio per le vittime dell'attentato a Parigi, alcune studentesse musulmane sono uscite dall'aula, rifiutandosi di partecipare insieme ai compagni e all'insegnante.
Io penso che questi non siano dei bei segnali.
O si è contro il terrorismo o si è a favore di esso.
Si debbono porre degli aut aut.
Non possono esserci zone grigie.
Cordiali saluti.
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