tutto è pronto per la "Festa dei Risotti-Gasaiga" e con questa festa si chiude l'anno delle feste di paese per il Comitato Manifestazioni Roncoferraro.
Per me, si chiude il quarto anno di collaborazione con la succitata associazione.
Ora, esprimo un mio bilancio su questa mia esperienza, partendo dall'articolo di ieri che è intitolato "Tutto è pronto per la "Festa dei Risotti-Gasaiga"...con una mia riflessione".
Per quello che mi riguarda, il bilancio è positivo.
Ho imparato parecchie cose sulle tradizioni locali di Roncoferraro.
Certo, debbo dire anche a volte sento che io vada su un binario ed il resto del comitato vada su un altro.
Sia chiaro il mio non è un discorso fondato sull'ostilità (che onestamente non ho) ma una constatazione di un dato di fatto.
Mi spiego meglio, citando un aneddoto.
Qualche giorno fa, stavo parlando con alcune persone del comitato.
Si è toccato il discorso dell'eventuale gita che si potrebbe fare in autunno, per ringraziare i collaboratori.
Io ho proposto come mete Sarsina e Talamello.
A Talamello (in Provincia di Rimini) si fa il famoso Formaggio di Fossa.
A Sarsina ci sono la cattedrale ed il museo romano.
Ad un certo punto, tra il serio ed il faceto, una signora mi ha risposto: "Noi siamo gente di cucina non di musei".
Sia chiaro, non scrivo questo per denigrare la signora o il comitato.
Anche la cucina è cultura e (proponendo piatti come i risotti) il comitato fa cultura.
Diciamo così, per esperienze personali, io nella gita (o nel viaggio) vedo più l'aspetto culturale che non la convivialità.
La mia storia personale lo dice.
Tutte le esperienze maggiori di amicizia le ho avute al di fuori di Roncoferraro, anche per cose non dipese da me.
Io non ho mai avuto un gruppo di amici fisso né ho mai fatto parte di una vera comunità o di un gruppo.
Ho degli amici ma essi non formano un gruppo, essendo di posti diversi e disparati.
Facebook conferma questo trend.
Gestisco questo blog con due persone che distano da casa mia centinaia di chilometri.
Nel caso di Stephanie Caracciolo, si può parlare di migliaia di chilometri, visto che lei risiede dall'altra parte del mondo.
Morris Sonnino abita a Roma e spesso va in Israele.
Anche gli altri miei collaboratori abitano lontano.
Silvia Morelli abita nel Bergamasco, Francesca Padovese abita a Concordia Sagittaria, in Provincia di Venezia, Francesca Romana Norcia Castaldo (che mi dà le foto) abita a Viterbo e Angelo Fazio abita a Palermo, come Aurelio Giorgianni.
Sono tutte persone perbene (che stimo) e di valori veri ma non sono certo roncoferraresi.
Quindi, per me, la gita diventa un momento di accrescimento culturale mentre fatico con la convivialità.
Quando vado in gita, do la priorità alla visita alla chiesa o al museo.
Quando, poi, pranzo al ristorante, ecco che mi interesso di più della storia di questo o quel piatto (magari evocando le nozioni di Pellegrino Artusi, di cui ho studiato qualcosa) che non di fare qualche discorso un po' più leggero, un discorso di vera convivialità.
Il resto del comitato, invece, è costituito da persone che da sempre hanno lavorato gomito a gomito o che comunque hanno formato la loro vita sociale a Roncoferraro, cosa che non ho fatto io.
Quando vado in gita, do la priorità alla visita alla chiesa o al museo.
Quando, poi, pranzo al ristorante, ecco che mi interesso di più della storia di questo o quel piatto (magari evocando le nozioni di Pellegrino Artusi, di cui ho studiato qualcosa) che non di fare qualche discorso un po' più leggero, un discorso di vera convivialità.
Il resto del comitato, invece, è costituito da persone che da sempre hanno lavorato gomito a gomito o che comunque hanno formato la loro vita sociale a Roncoferraro, cosa che non ho fatto io.
La foto che ho preso dal blog del comitato e che ho riportato qui sopra lo dimostra.
Ci sono le signore più anziane insegnano a quelle più giovani a fare quei piatti di cui si vanta la tradizione culinaria di questa
Loro lavorano e mangiano insieme da anni.
Uno come me in un gruppo così affiatato fa un po' fatica a tenersi al passo, per i motivi prima citati.
Loro lavorano e mangiano insieme da anni.
Uno come me in un gruppo così affiatato fa un po' fatica a tenersi al passo, per i motivi prima citati.
In un partito politico, uno come me sta bene, perché ci sono tante persone non sono dello stesso posto, che trattano principalmente un argomento che mi piace (come la politica) e che vengono da tanti luoghi diversi.
Mi ricordo delle riunioni con Gilberto Sogliani, quando c'era il vecchio Popolo della Libertà.
Poi, quando il PdL ha cessato di esistere, io sono passato a Forza Italia, perché Sogliani ed il suo gruppo sono passati al Nuovo Centrodestra.
Però, in quelle riunioni c'erano persone di varie zone del Mantovano.
Quello era il mio contesto, come lo era la mia classe delle scuole superiori, anche se in quel caso vi erano delle differenze ideologiche.
Tuttavia, nel caso della classe, avevamo in comune le materie e gli studi.
Ho avuto occasione (e sicuramente avrò altre occasioni) di collaborare con il Cenacolo dialettale mantovano "Al Fogolèr".
Quel tipo di collaborazione è per me congeniale, perché non faccio parte organicamente di quel cenacolo, poiché non scrivo poesie in mantovano, ma è comunque proficua perché quel cenacolo punta ad aggregare anche poeti che non scrivono in dialetto mantovano e che vengono da fuori, come quelli dei cenacoli veronesi e modenesi.
Inoltre, questo tipo di collaborazione è per me congeniale anche perché io so di non fare parte di quel cenacolo e quindi non mi sento obbligato a parlare a nome di esso e non ho "vincoli", anche se (per i sinceri rapporti di amicizia che si sono creati e consolidati) una mano a quella associazione la do volentieri.
Nel caso del Comitato Manifestazioni Roncoferraro, invece, la situazione è diversa.
Io faccio parte del comitato ma rispetto al resto dell'associazione c'è un qualcosa che sembra che divida.
E' un po' come se io parlassi in greco e gli altri parlassero in latino.
Io collaboro nel blog del comitato.
Tutti gli articoli scritti da me su quel blog sono spesso impersonali proprio perché scritti a nome del comitato.
Finché io scrivo i miei articoli su questo blog posso fare quello che voglio.
Gli articoli sono a nome mio.
Però quando si tratta di fare le cose a nome di altri...il discorso cambia, soprattutto tenendo conto di quello che ho scritto prima.
Debbo riconoscere che quelli del comitato mi sono venuti incontro.
Questo va riconosciuto.
Io cercherò di collaborare, portando il mio bagaglio culturale e personale.
Intanto, invito tutti a venire alla "Festa dei Risotti-Gasaiga", ad assaggiare un buon piatto di risotto fatto secondo la tradizione.
Cordiali saluti.
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