alle parole di Papa Francesco, che ha invitato i parroci ad aprire le porte agli immigrati clandestini, una mia amica ha risposto in questo modo:
"Sua Santità le vorrei rivolgere in modo umile e mesto da persona del mondo civile la seguente osservazione :" aprite Chiese, Conventi, Monasteri e Santuari per l'emergenza migranti ", se mi permette e' una affermazione corretta a metà.
Perché non ha fatto questo ragionamento per i migliaia di Cattolici praticanti che ogni Domenica vanno a Messa e si comportano secondo l'Ortodossia e ora sono senza lavoro, con un contratto di affitto che scade o con un mutuo che non riescono a pagare?
Che differenza c'è tra loro e un ammasso di clandestini in maggior parte musulmani?".
Ora, la carità è una cosa che ogni cristiano deve avere.
I più deboli vanno aiutati.
Però, va aiutato chi è veramente più debole.
Infatti, si dà il caso che in questa massa persone che arriva dall'Africa e dal Medio Oriente solo una minima parte sia costituita da profughi.
Il resto è costituita da immigrati clandestini, da gente che viene qui illegalmente.
Questa gente non può stare qui da noi!
Un profugo non pretende di avere il cellulare e la TV satellitare.
Questa gente pretende tutto ciò ed il cibo che le piace...e noi paghiamo!
Inoltre, il Papa dovrebbe capire un'altra cosa: le parrocchie ed i santuari italiani sono nel territorio italiano e tutti i problemi che gli immigrati clandestini portano con sé ricadono sull'Italia, su noi italiani, e non sul Vaticano.
Cordiali saluti.
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