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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 5 settembre 2015

Che fine ha fatto la messa?

Cari amici ed amiche,

un'amica della mia zona mi ha segnalato un articolo del  sito "Basta Bugie" che è intitolato "La Messa dove l'hai messa?".
L'articolo è stato scritto da Rino Cammilleri.
Di questo articolo riporto alcuni pezzi, come questo:

"L'altra domenica, nella chiesa dove vado di solito, agli annunci finali il prete si è scusato. Si era dimenticato di dire un pezzo della messa. Era troppo intento a dare il via a uno dei "canti" (il cui libro è l'unico che trovate sui banchi, al posto dell'ormai obsoleto Vangelo) e aveva saltato alcuni passaggi. Pazienza. Che volete che sia un pezzo di messa di fronte all'importanza del canto? Non lo sapete che come diceva sant'Agostino (solo Agostino per gli amici), chi canta prega due volte? Secondo me, però, si riferiva ad altro tipo di musica. Ma torniamo al pezzo di messa mancante. Ora, la cosa curiosa è che non se ne era accorto nessuno.

I LUNGHISSIMI ANNUNCI FINALI
Per forza: estenuati dalla lunghezza della predica, frastornati dalla musica leggera, la messa vera e propria la si tira via mentalmente, in attesa dell'Omelia-due, cioè dei lunghissimi annunci finali. I quali vengono ricattatoriamente sempre declamati prima dell'Oremus e della benedizione finale, sennò tutti se ne vanno.
Ora, questo sarebbe, semmai, la prova dell'importanza che la comunità annette alle iniziative parrocchiali. Dovrebbe indurre a riflettere, a cambiare quel che non interessa. Invece no. Come, vigliacchi?! Non vi interessano le riunioni, i comitati, gli organismi, le innumerevoli raccolte di fondi, il calendario degli impegni settimanali, le gite? Siete cattivi cristiani, vergogna.
Ora, è noto che quelli che il cardinale Ratzinger chiama "gli autoimpegnati", facendo parte di tali iniziative, sanno già tutto. Dunque, a quelli che non intendono autoimpegnarsi nulla importa di tutta 'sta roba. Allora – direte voi – perché menarla tanto lunga? Per forza una messa domenicale deve durare un'ora e più? Se durasse meno, cosa succederebbe di grave?
Niente, è lo "spirito postconciliare" che, lungi dal soffiare dove vuole, imperversa sempre nella stessa direzione. La messa è ormai un intrattenimento? Magari, amici miei. No, neanche questo. È una noia mortale. Sì, lo so che i vertici cattolici hanno firmato una storica intesa con quelli protestanti, e che il rito cattolico deve poter essere frequentato anche dai "fratelli separati".
Ma tale intesa è stata raggiunta troppo tardi, quando i buoi erano già tutti scappati. Le maggiori denominazioni protestanti, infatti, ormai non denominano più un bel niente. E, se non fosse per il papa, neanche la Chiesa cattolica sarebbe granché rappresentativa. Quattrocento milioni di pentecostali nel mondo stanno a significare uno scollamento biblico tra i vertici e i fedeli; nei restanti, l'unica religione è il movimentismo o il fai-da-te
.".

Questo articolo fa il paio con quello scritto da me questa mattina che è intitolato "Campari & De Maistre, la recensione".
Nella Chiesa c'è confusione e la liturgia ne risente.
Per esempio, nelle nostre chiese compaiono chitarre elettriche e strumenti come il bongo.
Quando vedo delle cose del genere, mi chiedo se sono a messa ad ascoltare la Parola del Signore e a ricevere l'Eucarestia o ad un rave party di musica africana.
Inoltre, Papa Francesco ha fatto girare una circolare contro certi abusi che ci sono al momento dello scambio del segno della pace durante la messa.
Per esempio, secondo questa circolare, non è bene che i fedeli si spostino dal loro posto quando ci si scambia il segno di pace.
Nemmeno il sacerdote può lasciare il proprio posto.
Invece, purtroppo, sono sempre più le messe in cui i fedeli ed i sacerdoti si fanno il giro delle navate delle chiese per scambiare il segno di pace.
In certi casi, il segno di pace deve essere omesso.
In qualche parrocchia della mia zona, si arriva anche a dare ai bambini che non hanno ancora fatto la prima Comunione il "pane dell'amicizia", del pane non consacrato.
Ora, la Comunione è una cosa seria.
La Comunione è un sacramento e per i sacramenti ci sono delle regole.
Inoltre, non mi risulta, per esempio, che gli ortodossi modifichino i loro riti se nelle loro liturgie ci sono dei miei correligionari cattolici.
Termino, togliendomi una pietruzza dalla scarpa.
Io non ho mai rinnegato la mia fede cattolica.
Non ho mai attaccato Papa Francesco in quanto capo della Chiesa cattolica, la mia Chiesa.
Semmai, ne ho criticato alcune decisioni di carattere politico.
Però, ho sempre difeso la Chiesa cattolica, che è anche la mia Chiesa d'appartenenza.
Cordiali saluti.




2 commenti:

  1. Posso dirti una cosa? Sarà che sono un patito del rock e del metal (non sono satanista, sono cristiano) ma i tamburi e le chitarre nelle chiese a me piacciono, eccome anche...

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  2. La messa è una cosa seria.
    Dov'è finita la sacralità dell'evento?

    RispondiElimina

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Ringrazio un caro amico di questa foto.