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domenica 8 marzo 2015

Montefiore dell'Aso e i Templari

Madonna nera di Montefiore dell'Aso-foto presa dal sito "Luoghi Misteriosi"
Cari amici ed amiche,

a Montefiore dell'Aso vi è qualcosa di a dir poco curioso.
In questo borgo della Provincia di Ascoli Piceno, che si trova su una cresta che divide la valle del fiume Aso a da quella del fiume Menocchia.
Durante il Medioevo il paese si estense su cinque colli: Menalo, Baraffio, Castello, Vittorino, Aspromonte.In questo borgo vi è la chiesa della Collegiata di Santa Lucia.
In questa chiesa vi è la cappella dedicata a Sant'Antonio da Padova che ospita qualcosa di veramente particolare, una statua di una Madonna nera, come quella che c'è a Loreto.
L'immagine di questa Madonna anche nella photo gallery che si trova nella parte inferiore di questo blog.
Come avevo scritto in passato, la Santa Casa di Loreto fu portata dai Cavalieri Templari, con la collaborazione di Papa Celestino V (fra il 1209 e il 1215-1296).
Tre anni prima dell'elezione a Papa di Pietro da Morrone (che divenne Papa con il nome di Celestino V 1291) cadde San Giovanni d'Acri, l'ultimo avamposto crociato in Terra Santa.
Gerusalemme era oramai sotto il dominio musulmano che si stava estendendo anche nell'Asia Minore, ove c'era un Impero Bizantino che fu restaurato trent'anni prima ma che era oramai debole.
Quindi, ci fu l'idea di salvare le reliquie della Terra Santa che rischiavano la distruzione.
Una di queste, fu la Casa di Maria.
E così si decise che essa dovette essere trasportata in un luogo più sicuro.
Quindi, cosa c'entrava Papa Celestino V?
Nel 1274 ci fu il Concilio di Lione II, concilio che, tra l'altro, avrebbe dovuto ricomporre lo scisma del 1054, quello tra Costantinopoli e Roma.
Pietro ci andò, poiché la sua confraternita rischiò di essere soppressa, e sulla Via Francigena incontrò i Cavalieri Templari.
Questi, vedendo le virtù del'uomo avrebbero visto in lui un degno sostegno per una missione di salvataggio.
Nel 1292 morì Papa Niccolò IV e la sede restò vacante per due anni.
Ci fu un grave malcontento e alla fine si dovette scegliere il nuovo Papa.
A muovere le acque furono i re di Napoli Carlo II detto "lo Zoppo" e suo figlio Carlo Martello re d'Ungheria.
Qui, la scelta cadde su Pietro da Morrone.
Però, pare che a muovere il tutto fossero stati i Templari che, conducendo anche delle attività di banchieri, erano ricchi.
E così, il 29 agosto 1294, Pietro da Morrone divenne Papa Celestino V.
Proprio qui vi fu la "missione", ossia il salvataggio della Casa di Maria.
La casa venne smontata mattone per mattone e portata via da una certa rovina.
Venne portata prima a Tersatto (oggi Trsat) vicino a Fiume (nell'attuale Croazia) poi finì ad Ancona e successivamente venne portata a Loreto, ove ancora oggi si trovano.
La leggenda dice che la Santa Casa fosse stata portata a Loreto tramite gli angeli.
La realtà dice che magari gli angeli poterono anche essere "coinvolti" ma per proteggere chi chi portò fisicamente la Santa Casa, ossia i Templari.
Nella Santa Casa furono trovate delle croci rosse di stoffa.
Questa "missione" sarebbe durata proprio nello stesso lasso di tempo in cui Celestino V fu Papa.
Inoltre, le statue della Madonna nera furono legate a Cavalieri Templari.
Forse, questo tipo di iconografia si rifece ad un versetto del Cantico dei Cantici che recita in latino: "Nigra sum,  sed formosa" ossia: "Sono bruna ma bella". 
Tuttavia, secondo alcuni, pare che le immagini della Madonna nera sia da ricondurre ad una "cristianizzazione" della dea pagana egizia Iside.
Ora, la chiesa di Santa Lucia a Montefiore dell'Aso di trova proprio in luogo di un tempio pagano dedicato ad una dea di nome Flora.
Il nome "Montefiore" potrebbe derivare da "Mons Floris", "Monte di Flora", una divinità romana legata alla fioritura dei cereali, che guarda caso era affine a Demetra, la quale era a sua volta affine ad Iside.
Molto interessante è lo stemma comunale.

Esso è caratterizzato da cinque fiori sui cinque colli prima citati.
I fiori hanno cinque petali, quasi come se fossero cinque pentacoli rivoli verso l'alto.
Il cinque è ridondante.
Infatti, cinque sono i colli, cinque sono i fiori e cinque sono i petali dei fiori.
Ora, nel Cristianesimo medioevale, il pentacolo rivolto verso l'angolo non era un simbolo satanico.
Durante le epidemie e le guerre, i cristiani del Medio Evo tracciavano un pentacolo con la punta rivolta verso l'alto perché si riteneva che allontanasse il male.
Infatti, il pentacolo veniva visto come il simbolo delle cinque piaghe di Cristo.
La punta rivolta verso l'alto indicava l'aspirazione al cielo.
Solo dopo, il pentacolo divenne un simbolo satanico e per questo venne rovesciato.
Inoltre, il cinque è un numero simbolico.
Nella mitologia, esso viene ricollegato alla costellazione del Serpente, che a sua volta viene ricollegato ad un dio pagano di nome Asclepio, il figlio di Apollo che fu un guaritore.
Il simbolo dei farmacisti (guarda caso) è il bastone di Asclepio, con i due serpenti intrecciati.

Questa leggenda si ricollega anche a dei fatti biblici.
Infatti, come racconta la il libro della Genesi, per colpa del serpente che tentò Eva l'uomo divenne caduco (quindi la cosa potrebbe essere interpretata come un ricordo del fatto che le cose terrene, uomo compreso, siano di passaggio) o anche il famoso serpente di bronzo citato nel libro dei Numeri (capitolo 21, versetti 4-8).
Gli steli dei fiori recano due foglie che per la forma ricordano una falce di Luna.
La falce di Luna era legato alla divinità pagana Diana 
Anche la presenza nelle vicinanze di luoghi che portano di San Giorgio (come Porto San Giorgio e Montegiorgio) ci deve fare riflettere.
San Giorgio è il Santo Patrono dei cavalieri.
La prossimità a Loreto e alla Repubblica marinara di Ancona, che nei suoi simboli ebbe molte cose riconducibili ai Cavalieri dell'Ordine del Tempio di re Salomone, ci deve fare riflettere.
Forse i Cavalieri Templari erano davvero molto presenti nelle Marche.
Chi vuole andare a Montefiore dell'Aso, prenda l'Autostrada A14 Bologna-Taranto ed esca a Pedaso.
Poi, imbocchi la Strada Provinciale 238 e svolti per Campofilone, ove dovrà imboccare la Strada Provinciale 10, andando sempre verso l'interno e non verso la costa adriatica.
La Strada Provinciale 10 porta a Montefiore dell'Aso.
Buon viaggio (per chi andrà lì) e cordiali saluti. 



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