sono stato un buon profeta.
Il 19 luglio 2009 scrissi su "Italia chiama Italia" un articolo intitolato "Analisi del "fenomeno" Lega".Questo articolo recita:
"Vorrei provare ad analizzare il "fenomeno" elettorale rappresentato dalla Lega Nord che, sia alle elezioni politiche del 2008, sia nelle varie tornate di quelle amministrative e sia a quelle europee del 06 e del 07 giugno di quest'anno, è riuscita a captare molti consensi, in particolare nel Nord dell'Italia ma non solo.
Cosa determina questo "fenomeno"? E' una domanda che si fanno molti analisti e persone che cercano di capire la politica italiana. Provo a spiegare tutto ciò.
La Lega Nord è il "partito del territorio", molto spesso lontano dai "salotti buoni", e che dal territorio trae forza. E' un partito che tende a stare a contatto con la gente e ad entrare in empatia con essa e che non si limita a fare gli happy hours o le cene ma cerca di comunicare con le persone e di portare alla loro attenzione i propri programmi e le proprie idee, spesso con un linguaggio ben lontano da certi bizantinismi ma molto più vicino al sentire popolare.
Tutto ciò è molto interessante e non va liquidato come "populismo", "qualunquismo" o "demagogia" e trattato con disprezzo ma, al contrario, va guardato con rispetto, analizzato e capito.
La parola "politica" deriva dal greco e significa "polis", ossia città. Oggi, la Lega Nord riesce ad interpretare perfettamente il significato di questa parola proprio perché riesce a rispondere meglio alla voglia di partecipazione della gente, della "polis" per l'appunto, nella gestione della cosa pubblica. Questo le garantisce sia il consenso della casalinga e del del pensionato che quello del lavoratore dipendente, quello del libero professionista e quello dell'imprenditore.
Forse, dal 04 dicembre 1989 (anno della sua fondazione) la Lega Nord è stata veramente capita solo di recente. Il primo a fare ciò fu proprio il presidente Silvio Berlusconi che capì che la Lega Nord proponeva cose che, come la sicurezza e le riforme, sono vicine al sentire comune e che all'inizio non furono colte dai partiti nazionali. Essa è quindi diventata "l'apripista" per una politica fondata anche sul territorio. Lo testimonia il fatto che anche nel Sud dell'Italia le sue idee stiano facendo presa e che in quella parte del nostro Paese si sia formato un partito analogo, il Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo, attuale governatore della Regione Sicilia.
Quindi, commette un grosso errore chi definisce la Lega Nord come "un'espressione" del suo storico leader ed attuale ministro delle Riforme, l'onorevole Umberto Bossi. Infatti, la Lega Nord e lo stesso onorevole Bossi sono "espressioni" di un sentire popolare ben lontano dalla politica del "salotto buono". Anche una parte minoritaria della sinistra l'ha capito. L'ex governatore della Regione Friuli-Venezia Giulia ed esponente del Partito Democratico Riccardo Illy ha scritto in un suo libro che la Lega Nord ha moderato un certo malcontento che avrebbe potuto portare a gravi conseguenze. Addirittura, secondo quanto scritto da Illy, la Lega Nord ha evitato una possibile SECESSIONE. Vista la storia, quanto scritto da Illy potrà sembrare paradossale ma di fatto il partito dell'onorevole Bossi (detto anche "Il Senatùr") ha funzionato come una "valvola di sfogo" di questo malcontento. Quindi, al di là di certi eccessi, l'esperienza leghista deve insegnarci che la gente vuole avere il contatto con il mondo politico che spesso sembra ad essa molto lontano.
Per questo, la Lega Nord è a tutti gli effetti una marcia in più per il centrodestra.".
Cosa determina questo "fenomeno"? E' una domanda che si fanno molti analisti e persone che cercano di capire la politica italiana. Provo a spiegare tutto ciò.
La Lega Nord è il "partito del territorio", molto spesso lontano dai "salotti buoni", e che dal territorio trae forza. E' un partito che tende a stare a contatto con la gente e ad entrare in empatia con essa e che non si limita a fare gli happy hours o le cene ma cerca di comunicare con le persone e di portare alla loro attenzione i propri programmi e le proprie idee, spesso con un linguaggio ben lontano da certi bizantinismi ma molto più vicino al sentire popolare.
Tutto ciò è molto interessante e non va liquidato come "populismo", "qualunquismo" o "demagogia" e trattato con disprezzo ma, al contrario, va guardato con rispetto, analizzato e capito.
La parola "politica" deriva dal greco e significa "polis", ossia città. Oggi, la Lega Nord riesce ad interpretare perfettamente il significato di questa parola proprio perché riesce a rispondere meglio alla voglia di partecipazione della gente, della "polis" per l'appunto, nella gestione della cosa pubblica. Questo le garantisce sia il consenso della casalinga e del del pensionato che quello del lavoratore dipendente, quello del libero professionista e quello dell'imprenditore.
Forse, dal 04 dicembre 1989 (anno della sua fondazione) la Lega Nord è stata veramente capita solo di recente. Il primo a fare ciò fu proprio il presidente Silvio Berlusconi che capì che la Lega Nord proponeva cose che, come la sicurezza e le riforme, sono vicine al sentire comune e che all'inizio non furono colte dai partiti nazionali. Essa è quindi diventata "l'apripista" per una politica fondata anche sul territorio. Lo testimonia il fatto che anche nel Sud dell'Italia le sue idee stiano facendo presa e che in quella parte del nostro Paese si sia formato un partito analogo, il Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo, attuale governatore della Regione Sicilia.
Quindi, commette un grosso errore chi definisce la Lega Nord come "un'espressione" del suo storico leader ed attuale ministro delle Riforme, l'onorevole Umberto Bossi. Infatti, la Lega Nord e lo stesso onorevole Bossi sono "espressioni" di un sentire popolare ben lontano dalla politica del "salotto buono". Anche una parte minoritaria della sinistra l'ha capito. L'ex governatore della Regione Friuli-Venezia Giulia ed esponente del Partito Democratico Riccardo Illy ha scritto in un suo libro che la Lega Nord ha moderato un certo malcontento che avrebbe potuto portare a gravi conseguenze. Addirittura, secondo quanto scritto da Illy, la Lega Nord ha evitato una possibile SECESSIONE. Vista la storia, quanto scritto da Illy potrà sembrare paradossale ma di fatto il partito dell'onorevole Bossi (detto anche "Il Senatùr") ha funzionato come una "valvola di sfogo" di questo malcontento. Quindi, al di là di certi eccessi, l'esperienza leghista deve insegnarci che la gente vuole avere il contatto con il mondo politico che spesso sembra ad essa molto lontano.
Per questo, la Lega Nord è a tutti gli effetti una marcia in più per il centrodestra.".
Questo articolo mi fu contestato da qualcuno del mio stesso partito, l'allora Popolo della Libertà, della mia zona.
Oggi, si sta verificando esattamente quello che "profetizzai" e quelli che mi contestarono oggi non sono più presenti nella scena politica della mia zona.
Posso parlare di una "soddisfazione doppia" per me.
La Lega Nord di oggi è completamente diversa da quella degli anni passati, la Lega Nord delle origini.
Il suo nuovo leader Matteo Salvini è riuscito a cambiare il DNA di quel partito.
La vecchia Lega Nord era il "partito del Nord".
Essa era legata ad una determinata parte del Paese e tendeva a non guardare al resto,
La Lega Nord di oggi, invece, è diventata qualcosa di molto diverso.
Essa è a tutti gli effetti l'apripista dell'autonomismo di cui scrissi in quell'articolo del 2009, tanto del nord quanto del sud, tornando in parte a quel progetto originario che fu di Gianfranco Miglio (1918-2001) delle tre macro-regioni (nord, centro e sud).
Il suo messaggio, però, non è più rivolto solo ai cittadini del nord ma anche a quelli del sud.
Di fatto, è venuta meno l'ideologia dello scontro nord-sud.
Inoltre, la vecchia Lega Nord non era un partito molto ideologico.
La Lega Nord di oggi, invece, si colloca decisamente a destra.
Infatti, l'ideologia eurocratica è oggi a sinistra.
Anche l'attuale premier greco Alexis Tspiras (che tanto criticava l'Unione Europea e l'Euro) si è oggi piegato alle leggi europee della tecnocrazia.
Questa Unione Europea è funzionale alla sinistra e la sinistra è funzionale a questa Unione Europea.
Invece, Salvini e la sua nuova Lega Nord contestano (e continuano a contestare) questa Unione Europea e questo Euro, Unione Europea ed Euro che furono contestati a loro tempo dal Primo Ministro britannico Margaret Thatcher (1925-2013).
Margaret Thatcher disse che questo Euro sarebbe stato una minaccia per la democrazia.
La Lega Nord ha ripreso esattamente queste questo tema.
Questo tema è sentito da tutti, tanto dal nord quanto dal sud.
Lo stesso vale per l'immigrazione clandestina.
L'immigrazione clandestina è un problema tanto del nord quanto del sud.
Anche la questione dei prodotti agroalimentari (dal latte all'olio d'oliva, passando per le arance) è sentita tanto al nord quanto al sud.
Inoltre, la Lega Nord attuale si è posta contro quei "bizantinismi" dell'Unione Europea e dell'Italia di oggi.
Questi "bizantinismi" sono fastidiosi tanto per il nord quanto per il sud.
Salvini è riuscito a fare capire ciò e per questo merita un bel 10 con lode.
Quanto a Forza Italia (il mio partito), il rapporto con questa Lega Nord non può più essere simile a quello che c'era con la vecchia Lega Nord.
Salvini ha detto chiaramente di non volere alleanze abborracciate ed ammucchiate che possono permettere di vincere ma non di governare.
Forza Italia si dia una regolata.
Cordiali saluti.
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