leggete l'articolo del quotidiano "Libero" che è intitolato "Scuola, progetto della Regione Friuli Venezia Giulia: ora di pornografia all'asilo".
Com'è noto, in una scuola materna di Trieste ha dato scandalo il famoso "gioco del rispetto", un "gioco" in cui i bambini e le bambine dovevano scambiarsi i vestiti e riconoscere le differenze tra gli organi genitali, per farne "adulti progressisti".
Questo involuto saggio di imbecillità pedagogica lo si deve a un’iniziativa - mai che se ne stiano quieti a far giocare in modo intelligente i bambini e basta - del Comune di Trieste, che ha recepito una "sperimentazione" cofinanziata dalla Regione Friuli presieduta da Debora Serracchiani. Vittime della sperimentazione che deve scalzare il "punto di vista tradizionale" (e quale sarebbe?): 45 asili di Trieste, nei quali è stato distribuito il kit del "gioco del rispetto" col suo relativo manuale, dal quale abbiamo tratto la cretinata sopracitata, una cretinata che non si limita al "primo intervento per riorganizzare i pensieri", ma espone le attività che devono scongiurare "gli stereotipi di genere".
Questa è follia pura.
In pratica, i bambini e le bambine debbono arrivare a toccarsi vicendevolmente le parti intime oltre a doversi scambiare gli abiti?
Magari, poi, li vogliono "iniziare" all'amore libero, argomento che fu tanto caro agli hippies del 1968?
Ma dove stiamo andando a finire?
Da grandi, quei bambini saranno tanti maniaci sessuali e ninfomani.
Da grandi, quei bambini saranno tanti maniaci sessuali e ninfomani.
Mi pare noto che tra maschi e femmine vi siano delle differenza ma i bambini debbono impararlo crescendo con una normale educazione.
Il "gioco del rispetto" mi sembra pornografia.
Se fossi il padre di uno dei bambini che frequentano quella scuola materna, io porterei via mio figlio e gli farei cambiare scuola.
Cordiali saluti.
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