a Roncoferraro (Mantova), pare che stia tornando in auge la questione del risotto con le rane.
Dalla piazza, ho sentito una voce secondo cui si vorrebbe (uso il condizionale) riproporre codesto piatto per la Denominazione Comunale d'Origine, dopo che era stato bocciato in precedenza.
Ora, io non so se questa voce sia vera o meno.
Io non mi fido del "sentito dire". Se non ci saranno atti concreti (se ci saranno), io non crederò a questa voce.
Per questo motivo, la prendo con tutte le dovute cautele.
Commento questa voce affermando che la storia deve essere letta senza pregiudizi, come ha affermato un grande bibliofilo e senatore italiano di nome Marcello Dell'Utri.
Se proprio si volesse fare avere la De.C.O. al risotto con le rane, si dovrebbe fare una ricerca storica approfondita sul piatto per verificare la storicità o meno di questo nella tradizione roncoferrarese.
Per esempio, quando faccio una ricerca su re Enrico VIII d'Inghilterra, io mi avvalgo di più fonti storiografiche per poi cercare di fare una sintesi, trovando così una possibile verità.
Lo stesso percorso si dovrebbe fare anche per il risotto col rane.
Prima di tutto, so dovrebbe cercare di capire se il risotto a Roncoferraro è da sempre stato fatto "alla pilota" o se prima si faceva mantecato e poi per errore era nato il Risotto alla pilota che noi oggi conosciamo.
Riguardo al Risotto alla pilota, io ho sentito quattro racconti storiografici diversi.
Questo denota molta confusione.
Sono queste le situazioni che (per esempio) rendono il Mantovano meno competitivo del Veronese.
I veronesi custodiscono la loro storia, la trasmettono ai posteri e la condividono con il mondo, rendendola così fruibile.
Inoltre, i veronesi fanno sistema tra loro
Noi mantovani non facciamo questo.
Non custodiamo la nostra storia e ci lasciamo prendere dai particolarismi.
Gli effetti si vedono.
Cordiali saluti.
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