nella trasmissione televisiva "L'Aria che Tira" (che va in onda su "La 7") ha parlato il presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici.
Pacifici ha posto questa domanda: "Dov'era l'Italia quando (nel 1981) ci fu l'attentato contro la sinagoga di Roma, mentre accoglieva Arafat?".
Sono d'accordo con il dottor Pacifici.
L'Occidente commise gravi errori nel gestire la questione del fanatismo islamico e tuttora ne sta commettendo.
Pensiamo a quello che è accaduto nel 2011, con la "Primavera Araba".
Il presidente americano Barack Hussein Obama e la Segretaria di Stato Hillary Clinton incoraggiavano le piazze arabe a fare cadere dittatori come Hosni Mubarak (Egitto) e Muammar Gheddafi (Libia).
La Francia spingeva per fare azioni militari contro Gheddafi.
Qui in Italia la sinistra si sperticava nel sostegno alla "Primavera Araba".
Ebbene, oggi la situazione è peggiorata.
Ad eccezione della Tunisia (ove vi è una precaria situazione apparentemente democratica) nei vari Paesi islamici non c'è la democrazia ma ci sono regimi militari (come nel caso dell'Egitto) o situazioni di caos in cui i fondamentalisti islamici hanno preso il controllo di varie zone (come nel caso della Libia).
Si è sperato che in quei Paesi venisse la democrazia senza che avvenisse un reale processo di riforma nelle società islamiche all'interno di essi.
Ora, se ne pagano le conseguenze.
Cordiali saluti.
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