leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Il padre di Delnevo: "Fiero di Giuliano". Renzi: "Folle chiamarlo eroe"".
Il padre di Giuliano Delnevo, il ragazzo genovese convertitosi all'Islam e morto in Siria nel 2013, ha detto:
"Mio figlio è morto da eroe, per salvare un amico. Parlarne come di un terrorista è sbagliato, semmai era un cavaliere medievale".
Poveri noi!
Definire "eroe" una persona che ha usato il nome di Dio per uccidere (cosa che ha fatto Delnevo) è davvero inconcepibile.
Delnevo era andato in Siria per fiancheggiare dei terroristi ed uccidere delle persone.
Come ha detto il Santo Padre Francesco, non si può uccidere in nome di Dio.
Inoltre, al padre di Delnevo vorrei ricordare che i cavalieri medioevali (anche musulmani) avevano un codice d'onore.
Ricordo un episodio in cui (durante la III Crociata) il sultano Saladino (1137/1138-1193) seppe che i re cristiani Riccardo Cuor di Leone (re d'Inghilterra, 1157-1159) e Filippo II (re di Francia, 1165-1223) si ammalarono di malaria.
Saladino fece mandare a loro delle frutta e della neve per fare sì che i due sovrani si rinfrescassero e combattessero contro la febbre.
Nella sua "Divina Commedia", Dante Alighieri mise Saladino nel Limbo, tra i non cristiani valorosi.
I cavalieri medioevali avevano un codice d'onore che questi terroristi non hanno.
Questi terroristi sono dei criminali.
Delnevo non merita nessuna commemorazione.
Delnevo non merita nessuna commemorazione.
Invito il padre di Delnevo ad approfondire meglio il tema inerente ai cavalieri.
Cordiali saluti.
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