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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 3 aprile 2014

I cristiani di Israele contro la Jihad

Cari amici ed amiche.

Il mio fidatissimo amico fraterno e socio Morris Sonnino mi ha inviato un articolo del sito del sito dell'onorevole Fiamma Nierenstein che è intitolato "Quei cristiani d'Israele arruolati contro il jihad".
Ringrazio Morris, una persona che la mia stima e benevolenza.
L'articolo (che è stato preso da "Il Giornale")  inizia così:

"Coraggio, sprezzo del conformismo e del pericolo, e soprattutto un senso di urgenza. Il tempo stringe, il Medio Oriente assedia i cristiani che cercano una nuova strategia di salvezza di fronte allo jihadismo montante. Pensavano che l'Occidente sarebbe corso al loro salvataggio, poi l'illusione è caduta. I cristiani, come degli ebrei, sono in Medio Oriente nemici da battere, da eliminare."Ci perseguitano fino all'omicidio sistematico, ci bruciano le chiese e i monasteri" denuncia Shady Hallul, cristiano maronita che vive ai confini del Libano. Non è più il tempo del panarabismo, le prediche dei clerici indicano la strada della violenza. Adesso ogni giorno in Siria, in Iraq, in Libano e più lontano, nel mondo musulmano, i cristiani sono la vittima predestinata e la prossima venuta del Papa in Medio Oriente li spinge a parlare forte e chiaro: almeno dove possono, dove c'è libertà di farlo, in Israele: "Vogliamo che i giovani cristiani di questo Paese siano completamente integrati nella società "dice a Nazareth severo e autorevole nella sua veste dagli orli dorati e l'alto cappello nero padre Gabriel Nadaf, un prete e leader Greco Ortodosso, il bel viso molto corrucciato.
E'giudice della corte religiosa, ex portavoce del patriarca greco in Israele e prete attivo a Haifa, Acco, Nazareth. "Vogliamo porre fine alla menzogna che ci definisce arabi. Non lo siamo: siamo cristiani israeliani, non arabi israeliani. Per 65 anni ci hanno raccontato questa menzogna. Noi siamo di stirpe cristiana, dopo gli ebrei la più antica nell'Area. Soggiogati e spesso convertiti con la forza, ci siamo adeguati alla richiesta di essere uno scudo e un cavallo di troia. Gli arabi, persino i parlamentari eletti, dai banchi della Knesset disprezzano la loro incredibile fortuna, vogliono la guerra contro Israele, mentre ricevono assicurazioni, pensione, stipendi alti e, soprattutto, libertà. Sanno che questa libertà c'è solo qui, ma minacciano Israele di morte, e dicono di difendere musulmani e cristiani. Ma contro chi?Noi abbiamo bisogno di essere difesi da loro, che ci aggrediscono e ci perseguitano. Cosa siamo noi? Cristiani israeliani. Come i cristiani italiani, o americani, o in qualsiasi altro Paese del mondo… noi siamo puramente israeliani
".



Da cattolico conservatore e sionista dichiarato, se fossi in Israele, io sarei al fianco degli Israeliani.
Per troppo tempo, i fanatici musulmani giocarono sulla divisione tra gli ebrei e noi cristiani.
Per esempio, nella Spagna islamica (VII secolo AD-1492) essi concessero maggiori privilegi agli ebrei, fomentando così l'odio da parte dei cristiani, salvo poi fare male anche agli stessi ebrei in certe occasioni.
Mi viene in mente il massacro di Granada (che avvenne nel 1066), in cui (secondo i dati riportati dallo storico Bernard Lewis)  furono massacrate in un solo giorno 1500 famiglie ebree, con un totale di circa 4000 persone.
I fanatici musulmani fomentavano l'odio tra ebrei e cristiani, come lo fomentavano anche tra cristiani e cristiani.
Per esempio, il sultano dei Turchi Ottomani Mehmet II (1432-1491) giocò molto sulla divisione tra cristiani greco-ortodossi e cattolici, per prendersi Costantinopoli il 29 maggio 1453.
Quando prese la città e trasformò in una moschea la Basilica di Hagia Sophia (dopo che i suoi giannizzeri fecero una strage di persone innocenti e stuprarono i bambini al suo interno), egli nominò come Patriarca di Costantinopoli Gennadio Scolario, uno che non volle la riconciliazione tra Roma e Costantinopoli.
Lo stesso discorso vale anche per il rapporto tra ebrei e cristiani.
Dopo la fine dell'epoca delle Crociate (con la caduta di San Giovanni d'Acri, che avvenne nel 1291) ogni traccia della presenza dei cristiani venne di fatto cancellata da Gerusalemme e dintorni.
I cristiani di tutta Europa potevano ancora visitare i luoghi santi ma quelli residenti erano costretti o ad abbandonare quelle terre o a convertirsi all'Islam oppure a vivere come dhimmi, ossia "protetti".
In realtà, questa "protezione" significava la perdita di molti diritti e il dovere accettare la lingua e certi usi e costumi arabi.
Così, per secoli ci fu questa situazione, fino all'arrivo degli ebrei in fuga dall'Europa in preda al nazismo e la nascita dello Stato di Israele, nel 1948.
I musulmani reagirono con durezza ed il gran muftì di Gerusalemme Husseini (1897-1974) arrivò a schierarsi con i nazisti.
Del resto, il patto tra nazismo ed Islam fu suggellato anche dalla decisione di Heinrich Himmler di istituire le SS musulmane in Bosnia-Erzegovina.
Con l'arrivo degli ebrei, in quella terra che noi cristiani chiamiamo Terra Santa, quegli "arabi-cristiani" iniziarono a sentirsi più cristiani che arabi.
Anzi, vedendo che nello Stato Israeliano la libertà di culto fu a loro  garantita e che gli Israeliani li aiutarono di fatto,  per esempio togliendo ai musulmani il Cenacolo di Gerusalemme (che nel 1551 era stato convertito in moschea) e riaprendolo alla loro preghiera, piano piano, questi cristiani si risvegliarono da quel torpore a cui i musulmani li costrinsero.
Gli effetti li vediamo oggi.
Oggi, questi cristiani si sentono del tutto israeliani ed anche la collaborazione tra i frati dell'Ordine Francescano della Custodia di Terra Santa e l'esercito israeliano (per il dialogo con le popolazioni arabe) sono la dimostrazione lampante del fatto che il vento sia cambiato e che si stia andando nella giusta direzione.
Quindi, noi tutti, ebrei e cristiani, dobbiamo urlare: "Am Chai Ysrael!".
Cordiali saluti.






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Ringrazio un caro amico di questa foto.