Sempre allegri ragazzi, il libro di don Giovanni Telò

Cari amici ed amiche.

La presentazione del libro scritto da don Giovanni Telò "Sempre allegri ragazzi" continua.
Sabato 18 gennaio sarà presentato a Mantova, presso la "Libreria Di Pellegrini", in Via Marangoni.
Il libro parla della storia di un prete mantovano, don Aldo Moratti, che fece tanto per i giovani.
Ora, voglio fare una piccola riflessione.
Prima di tutto voglio congratularmi con don Giovanni che ha preso i complimenti da monsignor Egidio Caporello, vescovo emerito di Mantova, che nel lontano 1994, cresimò me, nella Parrocchia di Villa Garibaldi, la parrocchia che è retta proprio da don Giovanni.
La lettera (che ho trovato su Facebook) recita:

"Caro don Giovanni, ho trovato oggi il tuo libro "Sempre allegri, ragazzi" e l'ho letto distesamente. Complimenti sinceri per il tuo lavoro, per l'attenzione che con buon metodo storico richiami e proponi la memoria viva dell'indimenticabile figura di don Moratti. Ebbi modo di "incontrare" la sua figura nel 1987, quando ero Vescovo di Mantova... più fresco! Non l'ho più dimenticato e riesco davvero a ritrovarlo in questa tua ottima testimonianza. Prevedo non mi sia facile partecipare alla presentazione del tuo libro sabato prossimo e mi scuso con te! Ti penso in buona salute e da Grazie ti ricordo con riconoscenza.

Egidio Caporello".

Questo dimostra che il lavoro condotto da don Giovanni, sia nel campo pastorale e sia in quello culturale è senza dubbio importante.

In secondo luogo, vorrei fare una riflessione sui giovani, che a don Moratti erano tanto cari.

Ora, sembra che il mondo giovanile sia "polverizzato".

In questa epoca di social network si può comunicare con il mondo intero.

In realtà, non si fa comunità.

La dimostrazione ce l'ho qui di fronte.

Notate bene, per esempio, questo blog.

Con me collaborano persone come Stephanie Caracciolo Arriera Tamagno, Morris Sonnino, Angelo Fazio, Francesca Padovese e Filippo Giorgianni, per dirne alcuni.

Ora, queste saranno sicuramente brave persone.

Anzi, sono brave persone.

Però, hanno una cosa in comune: non essere di Roncoferraro.

Stephanie è una ragazza italiana che abita in Uruguay.

Morris abita a Roma.

Angelo abita a Palermo.

Francesca abita a Concordia Sagittaria, in Provincia di Venezia.

Filippo abita nella bellissima Barcellona Pozzo di Gotto, in Provincia di Messina.

Sono tutte persone che mi portano all'attenzione ottimi spunti.

Sono tutte persone competenti. Per esempio, Stephanie è una militante pro-life. Morris fa parte della Comunità Ebraica di Roma, conosce bene Israele e ha grande cultura. Io e lui ci sentiamo ogni giorno. Angelo ha studiato presso il SIOI ed è un cattolico conservatore che ha fatto una scelta di vita degna di rispetto. Francesca opera presso l'AVIS e fa campagne pro-life. Filippo è uno studente ed è molto capace, con le sue fonti storiche, religiose e culturali. E' davvero in gamba. 

Però, nessuno di loro è di Roncoferraro e nessuno ha un rapporto diretto con il sottoscritto.

Forse, con Angelo e Filippo instaurare un rapporto diretto è più facile, essendo il sottoscritto di origine siciliana e andando in Sicilia.

Questa è la cosa che mi lascia perplesso.

Non voglio credere che a Roncoferraro non vi siano persone simili e che esse non abbiano interessi simili. 

Eppure, i roncoferraresi usano Facebook e Twitter, come tanti altri. Lo so per certo.

Qui è davvero scoppiato qualcosa.

Oggi si chiamano "amici" (nel senso stretto del termine) delle persone che non si conoscono direttamente mentre si ignorano coloro che stanno appena fuori dalla porta.

Questo porta ad una disgregazione della comunità.

Forse, don Aldo Moratti avrebbe qualcosa da dire.

A don Giovanni rinnovo i miei complimenti e faccio i miei auguri.

Cordiali saluti.