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giovedì 12 dicembre 2019

Mentre in Israele vi è un crisi politica, i leader palestinesi ne minacciano l'integrità

Come riporta "Italia Israele Today", la “ribat” di Fatah ha detto: “La Palestina comprende tutto lo Stato di Israele”.
Prima di iniziare, mi tolgo una pietruzza dalla scarpa.
Alcune persone vicine a me storcono il naso per la mia simpatia dichiarata in favore di Israele e mi hanno fatto notare più volte questo loro disappunto in modo sarcastico.
Ora, io rispondo facendo notare che queste sono le mie idee.
Sono cristiano e non sono antisemita.
Per questo, sto con Israele, unica grande democrazia del Medio Oriente.
A chi non va bene la cosa, consiglio di mettersi due peperoncini nel deretano e di farsi una corsa per distrarsi un po'.
Fatta questa nota di colore, tratto l'argomento.
Purtroppo per i soliti buonisti, i leader palestinesi non accettano di riconoscere Israele.
Anche al Fatah, il partito che si dice moderato, non vuole riconoscere di fatto Israele.
Lo sta dimostrando.
Dunque, finché non ci sarà questo riconoscimento, non potrà mai esserci la pace.
Bisogna rendersi conto di ciò.
Dire che "la Palestina comprende tutto lo Stato di Israele" è un atto di ostilità contro Israele.
Non ci possono essere altre interpretazione.
Queste parole, dette in un momento di crisi politica di Israele, non sono un buon segno.
Anzi, si deve stare attenti.

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