Sulla pagina 9 della "Voce di Mantova", vi è un articolo firmato da Matteo Vincenzi che è intitolato "La Lega a tutela delle attività imprenditoriali".
Appare evidente che tassare le imprese altro non porti che alla chiusura di molte di queste ultime.
Se io fossi un imprenditore, sarei costretto a scegliere tra l'evasione fiscale e la chiusura della mia impresa.
Sia chiaro, non sto facendo apologia di reato (e non è nelle mie intenzioni farla) ma voglio solo mettere alla luce quella che è la situazione nei fatti.
Faccio codesta precisazione, visto che qui in Italia si rischia di essere segnalati e denunziati.
Il dato di fatto è che un imprenditore è costretto a scegliere tra il pagamento delle tasse ed il fare andare avanti la sua azienda.
Questo è un fatto che non può essere smentito e (chiaramente) non va bene.
Purtroppo, qui in Italia, la pressione fiscale è troppo alta e molti imprenditori non ce la fanno a tenere il passo.
Tutte queste tasse servono a fare contenti questi "soloni" europei che ci impongono i loro diktat e a pagare questa nostra burocrazia prolissa e barocca.
Oltre a ciò, qui si sta facendo un giochino molto perverso.
Mi è capitato di leggere alcuni scritti dell'ex-premier Romano Prodi, il quale ha esaltato tanto il sistema del capitalismo tedesco, il quale si basa sulla grossa industria (multinazionali) e sulla presenza dello Stato in una certa percentuale.
Guarda caso, la pressione fiscale attuale sta distruggendo il tessuto imprenditoriale del nostro Paese, che è formato da piccoli e medi imprenditori, favorendo così la grossa industria e le multinazionali.
Ora, il capitalismo che andrebbe meglio per noi sarebbe quello anglosassone, il quale permette anche ai piccoli imprenditori di crescere, favorendo una vera concorrenza ed una vera competitività.
Dunque, faremmo miglior cosa a noi stessi se stessimo attenti nel valutare ciò che sta accadendo.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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