Entrata dei crociati in Costantinopoli, incisione di Gustave Doré (6 gennaio 1832-23 gennaio 1883) |
dâ Cruci lu cavaleri...
et ogni cosa rubbau...
accussì 'n Nova Roma...
certu 'n di chidda nomu...
et scànnalu 'na bottana...
lu cantu cantau 'n Sancta Sophia...
et blasphemia fu...di 'nsurtu...
cum scantu pì ogni anima pia.
Italiano:
Con spada...che arrivò...
della Croce il cavaliere...
ed ogni cosa rubò...
così in Nuova Roma...
certo in di quella nome...
e di scandalo una meretrice...
il canto cantò in Santa Sofia...
e blasfemia fu...d'insulto...
con spavento per ogni anima ma.
Questa mia poesia (scritta in maccheronico-siciliano ed in italiano) parla di un fatto avvenuto nel sacco di Costantinopoli del 1204.
Nel 1204, Costantinopoli fu presa dai crociati e dai Veneziani.
Essi saccheggiarono la capitale dell'Impero Romano d'Oriente e fecero cose a dir poco indicibili...in nome della Chiesa cattolica.
Anche lo stesso Papa (Lotario dei conti di Segni, 22 febbraio 1161-16 luglio 1216) condannò la cosa e volle scomunicare i crociati ed i Veneziani.
Purtroppo, la "realpolitik" impedì al Papa di prendere quel provvedimento, dato che si sarebbe dovuta fare la IV Crociata contro i Turchi.
Ci furono uccisioni e stupri perpetrati dai crociati.
Un fatto grave avvenne nella basilica di Santa Sofia.
L'altare della chiesa fu saccheggiato e distrutto.
Furono portati via gli arredi preziosi.
Sul trono del Patriarca, una prostituta francese si sedette e si mise a cantare canzoni sconce.
Oltre ad indebolire ulteriormente l'Impero Romano d'Oriente, che i crociati ed i Veneziani rimpiazzarono con uno Stato fantoccio chiamato "Impero Latino d'Oriente", questo fatto contribuì a creare ulteriori tensioni tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa, le quali erano separate dal 1054, separazione che (purtroppo) permane ancora oggi.
Oggi, i fedeli delle due Chiese cercano un dialogo, come dimostra l'affetto ricevuto da Papa Francesco nella sua visita in Romania.
Speriamo in Dio.
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