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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 16 giugno 2019

Questa "fascismofobia"...

Nelle discussioni che ho avuto con alcuni qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova, qualcuno ha storto il naso per il mio sostegno al professor Roberto Archi, il quale oggi è Assessore alla Cultura del Comune.

Per qualcuno, Archi sarebbe un "fascista" o anche qualcosa di peggio.
Ora, io rispondo facendo notare che la persona in questione non ha mai fatto esternazioni violente o offensive nei confronti degli altri.
Per esempio, non ha mai fatto esternazioni atte a negare la Shoah.
Anzi, Archi è sempre stato molto corretto nell'esprimersi.
La bufera che c'è stata l'anno scorso e che lo ha visto coinvolto, riguardo ad un concorso letterario, è nata da un'iniziativa scorretta e strumentale.
Infatti, l'istituto scolastico diretto da Archi ha sempre partecipato a quel concorso.
Evidentemente, qualcuno ha voluto fare della confusione.
Con ironia,  mi viene da dire che certi "antifascisti" debbano essere portati da uno psicanalista.
Infatti, queste persone vedono i fascisti ovunque ed il fascismo in ogni cosa che non rispecchia il loro pensiero.
Per esempio, io non sono fascista.
Infatti, sono un conservatore-liberale, cattolico, filo-sionista e filo-americano dichiarato.
Quindi, tecnicamente, non c'entro nulla con il fascismo.
Eppure, c'è stato chi mi ha definito "fascista", per il semplice fatto di non essere di ideologia marxista.
Questo è il dramma.
Io lo dico (anzi, lo scrivo) senza mezzi termini: non sono né fascista né comunista.
Purtroppo, certa gente vede nel non comunista un potenziale "fascista" o un potenziale "pericolo per la democrazia".
Per chi è di sinistra, quelli come me sono da dichiarare "fascisti".
Questo è davvero triste.
Infatti, queste persone dicono di "difendere la democrazia" ma sono pronte anche a mandare in carcere chi non la pensa come loro, secondo il loro pensiero.
Questo non è certo un atteggiamento democratico.
Mi pare ovvio, per esempio, che si debbano ricordare le leggi razziali e la Shoah, per evitare il ripetersi di esse.
Già i post-fascisti, come Augusto De Marsanich, riconobbero la gravità delle leggi razziali.
Però, trovo giusto che si ricordino allo stesso modo anche le vittime di Tito, in Venezia Giulia, in Istria e in Dalmazia, come si debbono ricordare le "marocchinate", le donne ciociare che furono stuprate dai goumiers, i soldati nordafricani che combatterono nelle file delle truppe francesi in Italia, durante la II Guerra Mondiale, come casi molto gravi di omicidi perpetrati dai partigiani comunisti.
Mi viene in mente il caso del Beato Rolando Rivi.
In questo modo, potrà esserci una pacificazione nella società italiana.
Purtroppo, il clima nel nostro Paese è disastroso.
Appena una persona dice qualcosa di diverso da quello che dicono certi "soloni", si incomincia a parlare di un "fascismo che ritorna".
Questo non va verso una pacificazione ma verso uno scontro continuo.
Certe ferite non si chiuderanno mai, se certa gente non cambierà testa.
Una pacificazione potrà esserci solo quando certa gente cambierà testa ed inizierà a rendersi conto del fatto che la storia sia più complessa di quanto si possa immaginare.








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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.