Ho scritto tante volte del santuario della Madonna delle Vigne che si trova a Trino Vercellese, in Provincia di Vercelli, in Piemonte.
Ho scritto riguardo alla storia dello "Spartito del diavolo" ma il luogo in questione è anche ricco di storia.
Fu costruito nel XVII secolo per volontà dell’abate di Lucedio, il mantovano (parente dei Gonzaga) Vincenzo Grimani. Gli architetti furono Antonio Bertola e Giovanni Battista Scapitta. Molti artisti del barocco piemontese fecero molta pratica in quell’edificio a pianta ottagonale.
Ora, questo edificio è abbandonato e preda di barbari e di gente che non ha buone intenzioni.
Questo è un peccato.
Se fossi munifico, mi incaricherei io di ristrutturare quell'edificio e (magari) di farlo riconsacrare al culto cattolico, a prescindere dallo "Spartito del diavolo" e da tutte le cupe leggende che riguardano esso.
Purtroppo, uno stagista che guadagna 350 Euro (quale io sono) al mese può fare ben poco.
Quello del santuario in questione non è l'unico caso di opera d'arte che è in rovina.
Penso al centro abitato di Castelnuovo, frazione del Comune di Sassocorvaro-Auditore, in Provincia di Pesaro-Urbino, che è diroccato.
La foto qui sotto ne mostra la chiesa che (per la cronaca) non è sconsacrata.
Penso anche vari castelli e ville, i quali sono chiusi ed abbandonati.
A Galati Mamertino, il paese di mia madre, in Provincia di Messina, vi è la chiesa di San Luca.
Quella chiesa è chiusa.
Un altro caso è quello della chiesa dei Diecimila martiri di Palermo.
Noi italiani abbiamo un patrimonio enorme, un patrimonio che tutti ci invidiano e che può favorire il nostro turismo da nord a sud ma sembra che non ce ne freghi nulla.
Infatti, così facendo, noi ci stiamo condannando alla mediocrità e alla povertà economica e culturale.
Questo è il dramma.
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