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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 22 giugno 2019

L'orrore

Su "Panorama", vi è un editoriale di Maurizio Belpietro che è intitolato "Non vedere l'orrore".
Ve ne riporto uno stralcio:

"Ero da poco diventato direttore del Giornale quando Stefano Zurlo, un giovane collega che avevo contribuito ad assumere e che avevo strappato a un probabile licenziamento da una rivista di cucina, mi portò una storia  di intere famiglie accusate di riti satanici e di violenze su decine di minori.
La vicenda appariva incredibile, anche perché nei fatti erano coinvolti mamme, papà, insegnanti e persino un prete. Tutti pedofili, tutti cultori di riti esoterici che si celebravano di notte nei cimiteri dell'Emilia, tra Massa Finalese e Mirandola, una Bassa Padana dove secondo le accuse si compivano sacrifici umani a cui i bambini erano costretti ad assistere.
Confesso che da subito mi sembrò un brutto film dell'horror, scritto da improbabili sceneggiatori. 
I fatti erano talmente assurdi da risultare ben poco credibili.
Ma che io-e soprattutto Zurlo-giudicassimo inverosimili i racconti poco importava.
Una pletora di assistenti sociali e magistrati li reputava assolutamente certi.
Così, diversi genitori finirono in carcere e i loro figli furono prima affidati ad una comunità di recupero e poi ad altri papà e ad altre mamme.
In tutto, ad essere strappati alla loro famiglia naturale, furono 16 bambini.
Una madre si suicidò gettandosi dal quinto piano, due morirono in carcere, mentre un indagato fu colpito da infarto dopo la sentenza di condanna.
Il prete, don Giorgio Govoni, invece morì di crepacuore prima di essere assolto..
Una delle donne indagate, essendo incinta, fuggì all'estero, cercando di sottrarsi.
Ricordo ancora la straziante intervista concessa a Zurlo, il quale la raggiunse nel luogo in cui aveva trovato il rifugio.
A essere state accusate furono tutte famiglie cattoliche, profondamente religiose, e forse proprio per questo finirono nel mirino dei custodi della morale e delle regole. E nonostante non avessero nulla da nascondere e men che meno reati di cui vergognarsi, come da subito si poteva comprendere, nessuno -tranne un parlamentare dell'Udc, Carlo Giovanardi- si prese la briga di difenderle".

Anni dopo quella brutta storia, le persone coinvolte in questa vicenda sono state assolte e di recente, grazie ad un'inchiesta di un giornalista de "La Repubblica" che ha messo insieme le testimonianze,  si è potuto mettere in luce ciò.
Però, varie vite sono segnate in modo irreversibile.
Questa è la classica storia di ordinaria follia in cui vi sono i soliti magistrati che spesso di lasciano prendere dalla mania di protagonismo e della pletora di giornalisti e personalità varie che vanno dietro a loro e scatenano ondate di giustizialismo.
Qui sta il male.
La storia citata da Belpietro potrebbe avere scatenato un senso di orrore.
Però, fa più orrore il fatto che vi sia un giustizialismo sfrenato e spesso ideologico che rovina le vite delle persone.
Quest'ultimo, a differenza del teorema accusatorio, è una storia vera.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.