Io non sono di quel 25%

Il sito "Italia Israele Today" ha un articolo con questo titolo: "Un ebreo in casa non lo voglio” È questo il sentimento del 25 per cento degli italiani".
L'articolo, scritto da Andrea Marcenaro, riporta un dato di una ricerca del Pew Research Center secondo cui il 25% degli italiani non vorrebbe avere un ebreo in casa.
Io spero che questa notizia non risponda a verità.
Di certo, io non sono parte di quel 25%.
Su Facebook, ho conosciuto due persone a cui sono fraternamente affezionato.
Sto parlando di Morris Sonnino e di Silvia Morelli.
Li sento via Messanger e via Whatsapp praticamente ogni giorno e mi danno molto materiale utile per questo blog e non solo.
Io e loro abbiamo anche tante passioni in comune.
Morris legge e colleziona monete come me.
Silvia ama l'arte come me.
Oramai, sono di fatto miei amici. Ci manca solo una frequentazione vis a vis, cosa che auspico.
Con loro, farei anche una gita tra amici. Sono appassionati di cultura, esattamente come me.
Le amicizie belle nascono dalle cose che si hanno in comune.
Persone come loro non possono non essere mie amiche.
Essi professano religione ebraica.
Io non capisco questo 25% di italiani che non vuole avere nulla a che fare con gli ebrei.
Cosa hanno fatto gli ebrei per avere l'ostilità di quel 25% di nostri connazionali?
Io non capisco questo atteggiamento.
Vorrei ricordare che anche gli ebrei contribuirono al bene di questo Paese.
Mi viene in mente la città di Mantova nel Rinascimento, in cui gli ebrei diedero un grande apporto alla vita culturale.
L'8% della vita culturale della città fu prodotto da ebrei.
Dunque, non si capisce questo atteggiamento.
Forse, certe fake news stanno facendo presa su una parte dell'opinione pubblica.
Guarda caso, ciò sta avvenendo con l'aumento della mortalità scolastica.
Questo ci deve fare riflettere.