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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 25 giugno 2019

Gli haters? Fanno male alla comunità

Su "Italia chiama Italia", vi è un bell'articolo di Cesare Lanza che è intitolato "INCREDIBILE WEB | La crudeltà e l’odio sui social".
Ve ne riporto questo stralcio:

"Tra tutti gli animali l’uomo è il più crudele. È l’unico a infliggere dolore per il piacere di farlo.” (Mark Twain)

“Quello che Darwin per delicatezza non ha voluto dire, amici miei, è che se siamo diventati i padroni del mondo non è stato perché siamo i più intelligenti o nemmeno i più crudeli, ma perché siamo sempre stati i più pazzi e sanguinari figli di puttana della giungla.” (Stephen King)

“La crudeltà, come tutti i vizi, non richiede altro motivo che se stessa: ha bisogno soltanto di un’occasione.” (George Eliot)

“La gente spesso parla di crudeltà “bestiale” dell’uomo, ma questo è terribilmente ingiusto e offensivo per le bestie: un animale non potrebbe mai essere crudele quanto un uomo, crudele in maniera così artistica e creativa.” (Fëdor Michaijlovic Dostoevskij)

“La crudeltà è una questione di punti di vista…” (Johnny Depp, dal film Pirati dei Caraibi)

INCREDIBILE WEB

Difficile capire le molte crudeltà che esplodono ogni giorno sul web. Davvero non è facile capire cosa ci sia alla radice di tante cattiverie, oscenità, insulti, maledizioni…

Mi riferisco oggi al caso di Paolo Palumbo, un giovane chef sardo. Un giorno il mestolo con cui stava girando il sugo gli è caduto di mano. E cosi ha scoperto di avere la Sla. Da allora il fratello Rosario è diventato il suo braccio stellato: in cucina frigge e condisce sotto la supervisione di Paolo. Una storia dolorosa, che intenerisce.

PERFINO AUSPICI DI MORTE

Invece, sui social, ecco insulti e addirittura auspici di morte: perché il ragazzo, ammesso a un nuovo sistema di cure in Israele, ha invocato un sostegno economico, per pagarlo. I messaggi più acidi e violenti sono arrivati da alcuni parenti dei malati privi dei requisiti per accedere alle cure"
.

Purtroppo, anch'io sono stato vittima di attacchi sul web, specie sui social network.
Oltretutto, mi sono visto anche chiudere il mio profilo Facebook principale perché avrei "violato gli standard della comunità".
Non si è capito quali "standard" avrei violato.
Mentre io mi sono visto chiudere il profilo, altri continuano a pubblicare messaggi di odio di ogni tipo.
Purtroppo, noi viviamo in una realtà che si è imbarbarita.
Forse, sarà per la crisi economica (che ha fatto impoverire tante famiglie e ha fatto fallire tante imprese) ma il clima è imbarbarito.
Questo si vede nella vita reale ma in rete la cosa è amplificata.
Anzi, l'odio viene così sdoganato e la vita della persona che lo subisce è così rovinata.
Purtroppo, ci sono stati anche casi di suicidi di persone che non ce l'hanno fatta a reggere la situazione che si è creata dopo la diffusione di messaggi di odio contro di esse.
Oltre a ciò, però, va detto che l'odio seminato in rete non è solo un danno ai singoli ma anche è un danno per la comunità poiché aumenta le tensioni all'interno di essa.
Chi semina odio, per esempio, contribuisce a limitare la libertà di espressione delle persone.
Infatti, la cosa viene strumentalizzata dal mondo politico, il quale usa la questione come pretesto per tappare la bocca a chi non è di una certa scuola di pensiero.
Così, il danno è doppio.


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.