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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 12 gennaio 2019

Non confondiamo i liberali con i liberal!

Su "Atlantico Quotidiano", vi è un bell'articolo intitolato "Ci sono i liberali e poi ci sono i “liberal”, guai a confondere…".
Ne riporto questo stralcio:

"Ci sono tanti termini per designare chi crede nel libero mercato in ambito economico ed è progressista per quanto riguarda tematiche etiche. Di gran lunga i due più usati sono quelli di liberale e liberal. Eppure, in maniera paradossale, questi due termini non indicano la stessa categoria di persone, come si è erroneamente portati a credere data la loro somiglianza.

I liberali vogliono meno ingerenze nelle loro scelte economiche e private; sono, dunque, favorevoli ad una minore tassazione (o nei casi più estremi all’eliminazione in toto delle tasse in quanto “lavori forzati” come sosteneva Robert Nozick), ad un stato più leggero e meno paternalistico che non dica ai cittadini come dovrebbero comportarsi, ma che lasci questa scelta alla sensibilità di ognuno di noi. I liberal hanno idee molto diverse. Essi vogliono più tasse, specialmente per i ricchi; e vogliono anche uno stato che intervenga attivamente nel libero mercato, ad esempio, tramite un sostegno economico ai più poveri in forma di assistenzialismo o welfare. I liberal la pensano diversamente dai liberali anche in materie etiche. I primi sono a favore di una tutela quasi fanatica delle minoranze ‘etiche’, quali transessuali, gay, lesbiche e religiose, come musulmani, indù etc. Come ho scritto precedentemente per Atlantico, i liberal utilizzano lo strumento del politicamente corretto per silenziare chi si oppone, su basi religiose e/o etiche, ad esempio, alla teoria gender. Anche i liberali sono favorevoli a tutelare le minoranze sia etniche che religiose sulla base del rispetto delle scelte personali e private. Ma essi non si sognerebbero mai di ridurre chi si oppone a queste scelte al silenzio, anche se pensano che questi siano nel torto"
.

Sintetizzo il tutto, affermando che un liberale è un uomo di destra mentre un liberal è un uomo di sinistra che vuole imitare chi è di destra.
Ovviamente, il liberal è la brutta copia del liberale.
Il liberal non vuole una democrazia ma una dittatura delle minoranze.
Per esempio, chi esprime delle perplessità sull'Islam è tacciato di islamofobia, chi esprime delle riserve sui matrimoni tra persone dello stesso sesso è tacciato di omofobia e così via.
Un autentico liberale rispetta le idee degli altri.
Per assurdo, un autentico liberale non chiede la condanna attraverso la magistratura di chi (per esempio) sostiene di essere fascista, a patto che quest'ultimo non faccia del danno agli altri o che non metta a rischio la sicurezza del Paese. 
Piuttosto, contro certe ideologie, il liberale fa delle battaglie culturali.
Inoltre, il liberale è per la libera impresa ed è contro ogni forma di assistenzialismo.
Infatti, l'assistenzialismo è una forma di dipendenza dallo Stato che impedisce ad una persona di realizzarsi.
Il liberal è per l'assistenzialismo.
Per questo, da conservatore-liberale, reputo il reddito di cittadinanza una misura che con il liberalismo non c'entra nulla.
Semmai, si deve favorire la libera impresa.
Per questo, apprezzo la posizione della Lega in favore della TAV. 
Inoltre, un autentico liberale è contrario all'immigrazione senza regole.
Il liberal, per sua concezione, è per l'immigrazione senza regole poiché la sua idea di fondo è marxista e perciò concepisce il migrante come "proletario da difendere contro la prepotenza dei potenti".
Qui sta la differenza. 

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Ringrazio un caro amico di questa foto.