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giovedì 3 gennaio 2019

I peccati di Lutero

Sul sito "Storia e Chiesa", vi è un articolo intitolato "L'odio di Martin Lutero verso gli ebrei":
Riporto questo stralcio dell'articolo:

"Una pagina di storia poco conosciuta è quella del rapporto di Lutero con gli ebrei. La polemica dell’ex monaco agostiniano verso gli ebrei raggiunge vette di una violenza inaudita (che verranno richiamate anche al processo di Norimberga, in quanto il nazista Julius Streicher dirà che il dottor Martin Lutero “oggi, sarebbe sicuramente al mio posto sul banco degli accusati”) soprattutto, ma non solo, in uno scritto del 1543 intitolato Degli ebrei e delle loro menzogne.



In esso Lutero definisce gli ebrei “serpi velenose e piccoli demoni”, afferma che “In primo luogo bisogna dare fuoco alle loro sinagoghe o scuole; e ciò che non vuole bruciare deve essere ricoperto di terra e sepolto, in modo che nessuno possa mai più vederne un sasso o un resto“; poi che “bisogna allo stesso modo distruggere e smantellare anche le loro case, perché essi vi praticano le stesse cose che fanno nelle loro sinagoghe. Perciò li si metta sotto una tettoia o una stalla, come gli zingari“; poi che “bisogna portare via a loro tutti i libri di preghiere e i testi talmudici nei quali vengono insegnate siffatte idolatrie, menzogne, maledizioni e bestemmie“….

Questo testo fu molto valorizzato dai nazisti, al punto che “lo stesso pogrom scatenato in Germania, Austria e Cecoslovacchia durante la cosiddetta «notte dei cristalli» fu voluto proprio nel giorno del compleanno di Lutero. «Il 10 novembre 1938 – scriveva allora il vescovo evangelico-luterano di Eisenach, Martin Sasse – bruciano in Germania le sinagoghe. Dal popolo tedesco viene finalmente distrutto il potere degli ebrei sulla nuova Germania e così viene finalmente incoronata la battaglia del Führer, benedetta da Dio, per la piena liberazione del nostro popolo
»”".

Il 3 gennaio 1521, Martin Lutero fu scomunicato.
Non ho odio contro i luterani di oggi ma preferisco raccontare la storia seguendo le fonti.
Martin Lutero (10 novembre 1483-18 febbraio 1546) commise due errori fondamentali che ebbero gravissime ripercussioni.
Il primo errore fu di carattere teologico e dogmatico.
Egli pretese di riformare la Chiesa senza tenere conto della sua tradizione, favorendo di fatto la disgregazione dell'unità religiosa dell'Europa.
Il secondo errore fu di carattere politico e culturale.
Egli inneggiò al nazionalismo tedesco (contro Roma) ed istigò le folle all'antisemitismo, dopo non essere riuscito a fare convertire gli ebrei alla sua visione religiosa.
Questo fu l'elemento propulsivo di un'ideologia di nazionalismo tedesco che passò per il pensiero di altri personaggi (come Johann Gottlieb Fichte, Friedrich Nietzsche e Houston Chamberlain) ed arrivò ad Adolf Hitler, esasperandosi.
Il Sacro Romano Impero era in disfacimento.
Il concetto dell'"Impero universale" di Carlo Magno era fallito.
Nel 1356, la Bolla d'Oro stabilì che l'imperatore fosse eletto solo da principi tedeschi e senza la consacrazione da parte del Papa, che fu rappresentato dall'arcivescovo di Colonia.
I principati tedeschi (specie nel nord della Germania) non vedevano di buon occhio gli Asburgo e sfruttarono il luteranesimo in nome dell'atavica ostilità teutonica verso Roma e contro gli stessi Asburgo, che per i principi furono dei "venduti" ai papisti.
Il luteranesimo divenne un "elemento di coesione nazionale" .
In Germania vi era già un'ostilità verso gli ebrei.
Basti pensare al pogrom di Norimberga, che ebbe luogo nel 1349.
Con Lutero, queste cose si esacerbarono e crebbero nella società tedesca, fino ad arrivare agli orrori del secolo scorso.

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