Vi invito a leggere l'articolo della rivista "Panorama" che è intitolato "Giggino, la rivoluzione va in default" ed è scritto da Simone Di Meo.
Il Comune di Napoli rischia il dissesto finanziario.
Negli ultimi quattro anni, l'ente ha anche ricevuto dallo Stato anticipazioni di circa 1,5 miliardi di Euro, senza migliorare la sua situazione.
Così, il debito del Comune di Napoli è di 2,8 miliardi di Euro.
Il piano di rientro trentennale, approvato nell'anno 2013 dalla Corte dei Conti, dovrà essere approvato nelle prossime settimane dal Ministero degli Interni.
In sei anni di gestione di Giggino (il soprannome dato a De Magistris) i debiti fuori bilancio hanno sfondato la quota dei 400.000.000 di Euro.
L'Anm (l'ente che si occupa dei trasporti pubblici) ha un passivo di 250.000.000 di Euro.
Oltre a ciò, vi sono anche l'evasione della tassa dei rifiuti (che arriva al 50%) e la mancata riscossione delle multe.
Appena due automobilisti su dieci le pagano.
In più vi è anche un accordo con la Regione Campania (di cui parla il trafiletto a fianco dell'articolo) per finanziare nuovamente i "disoccupati organizzati", le persone alle quali (da anni) vengono riconosciute prebende pubbliche senza lavorare, su cui pesano anche dei processi penali.
Per tremila disoccupati prossimi alla pensione saranno spesi ben 10 milioni di soldi pubblici. La finalità è stabilizzarli nei Comuni e negli enti parastatali.
De Magistris ne ha prenotati 500 per il Comune di Napoli.
Forse, invece di volere portare in tribunale chi (a suo dire) insulta Napoli, De Magistris farebbe bene a trovare una soluzione a tutto ciò e alla svelta.
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