ieri, sono riprese le proteste contro la costruzione del gasdotto Tap in Puglia.
Sono ripresi all’alba i lavori di espianto degli ulivi lungo il tracciato del microtunnel del gasdotto Tap a Melendugno, in Provincia di Lecce.
Ora, con tutto il rispetto per la gente comune, la quale certamente ama il suo territorio ed agisce in buonafede, io trovo insensate queste proteste, che sono frutto di cattive informazioni.
In primis, gli ulivi che sono stati espiantati saranno ripiantati e risistemati a lavori conclusi.
In secundis, il gasdotto non avrà impatto a livello paesaggistico ed ambientale, essendo sotterraneo.
Inoltre, al Comune di Melendugno andranno ben 3.000.000 di Euro, che potranno servirgli per mettersi a posto.
Dunque, io non vedo cosa ci sia di male in ciò.
Inoltre, io trovo che il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano farebbe bene a pensare alla sua regione, invece di protestare contro il gasdotto Tap.
Vi riporto un articolo di Francesca Parodi su "Tempi" che è intitolato "Sul Tap, è Emiliano il vero anti ambientalista".
L'articolo è un'intervista a Piercamillo Falasca, del quale non condivido molte idee.
Però, trovo interessante questo stralcio:
"L’altro nodo dibattuto è il timore del fronte no Tap per l’impatto ambientale del progetto.«Michele Emiliano sta facendo il Donald Trump d’Italia: come il presidente americano ha cancellato con un ordine esecutivo il Clean Power Plan di Obama (che favoriva la riduzione del carbone in America), così il presidente della Puglia, provando a bloccare il Tap, non fa altro che chiedere al paese di continuare a basarsi su petrolio e carbone. Lo continuiamo a ripetere, fin dal referendum sulle trivelle: il gas naturale rappresenta energia pulita, di gran lunga preferibile alle altre fonti di energia. È quindi Emiliano il vero anti ambientalista».Inoltre, Emiliano si dimostra contraddittorio: come riportato dal Sole 24 Ore, sei mesi fa il presidente della Puglia ha partecipato all’inaugurazione dell’Acquedotto Pugliese, un tubo di diametro e lunghezza superiore a quella del Tap e che attraversa l’intero Salento. Non solo, Emiliano ha anche sostenuto la necessità di spostare l’approdo del Tap di 30 chilometri per non danneggiare l’alga Posidonia, presente sulle coste pugliesi, ma il punto da lui proposto, si è poi scoperto, ospita una quantità di questa pianta marina ancora superiore.".
Ora, a Falasca mi sentirei di dire che se fossi Donald Trump mi sentirei offeso dal paragone.
Tra il presidente USA ed Emiliano corre un abisso.
Però, nel resto di questo discorso c'è qualcosa di corretto.
Molti di quelli che non vogliono certe opere protestano contro le opere in sé senza proporre niente di alternativo.
Per esempio, pensiamo alla TAV Lione-Torino.
Tra i vari No TAV ci sono coloro che dicono: "Riqualifichiamo la linea storica della Val di Susa".
Peccato per loro che riqualificare la linea storica significherebbe dovere riadattare un'infrastruttura esistente alle nuove esigenze, con un aumento dei costi e senza garanzie di un minore impatto ambientale.
Lo stesso discorso riguarda la galleria "Novilara" dell'Autostrada A14 Bologna-Taranto, che è stata al centro di proteste.
Infatti, per la direzione sud è stato costruito un nuovo tunnel a tre corsie.
Per la direzione nord, invece, è stata ampliata una delle due gallerie esistenti.
Ora, facendo un'analisi approfondita della situazione, io dico che non si poteva fare altrimenti, perché quel pezzo di autostrada era poco rettilineo.
Lo stesso dicasi per numerosi tratti dell'Autostrada A3 Napoli-Salerno-Reggio Calabria, che conosco molto bene.
L'autostrada doveva essere rettificata.
Quindi, la cattiva informazione fa danni.
Cordiali saluti.
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