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domenica 2 aprile 2017

I catari e Roncoferraro

Cari amici ed amiche,

torno a parlare dei catari e del loro presunto rapporto con Roncoferraro, il Comune in Provincia di Mantova in cui risiedo.
La zona del presunto stanziamento cataro è quella di Barbasso.
Oggi, essa è denominata "Valle dei Signori".
Questa zona fu denominata così per una presunta presenza di mercanti.
Stando a certe fonti, questi mercanti erano ebrei originari della Provenza, la zona in cui era radicato il catarismo.
Il sito della Diocesi di Mantova riporta questa testimonianza riguardo alla parrocchia di Barbasso:

"I confini "parrocchiali" si incuneano ampiamente nelle parrocchie limitrofe. Il territorio interessato dalla parrocchia è stato motivo di studi e polemiche anche recenti per i discussi insediamenti di Etruschi ed Ebrei. Recenti ricerche, avvalorate da documenti e reperti archeologici abbondanti, dimostrerebbero che ci fu la presenza di una comunità ebraica (forse la prima in Lombardia), dedita all'agricoltura; e prima, la presenza (o il "cemitero") di una comunità etrusca."

Nella zona della Valle dei Signori vi sono anche dei tumuli che risalirebbero all'epoca etrusca (VI secolo BC).
Questi tumuli farebbero parte di quello che oggi è il Parco Archeologico del Forcello, il quale fu un insediamento etrusco che si trova oggi nel Comune di Bagnolo San Vito, esattamente sulla sponda opposta del fiume Mincio, rispetto a questo pezzo del territorio comunale di Roncoferraro.
A Bagnolo San Vito ci fu anche una comunità catara, che si formò negli ultimi decenni del XII secolo.
In Provenza, la situazione si fece difficile per i catari, poiché la Chiesa cattolica reagì, insieme con le forze del nord della Francia.
Nel 1179, Papa Alessandro III convocò un concilio con cui colpì i catari ed i loro protettori con un anatema.
Fu una guerra al catarismo ma fu anche una guerra tra il nord ed il sud della Francia.
Il nord francofono e feudale volle conquistare e controllare il sud, che invece era borghese e la cui gente parlava lingua d'Oc.
Il catarismo era diventato un elemento dell'essere Occitani, perché predicava in lingua d'Oc.
Così, molti catari, insieme a molti ebrei, si insediarono qui in Italia.
Essi furono presenti a Concorezzo (in Provincia di Monza Brianza), a Desenzano sul Garda (in Provincia di Brescia), a Treviso, a Bagnolo San Vito (qui in Provincia di Mantova), a Rimini, ad Orvieto (in Provincia di Terni) e a Viterbo.
Le cronache dicono che nel 1208 l'arcivescovo di Milano catturò ben un'intera comunità catara nella zona delle Langhe.
Ora, i catari predicavano il non possesso di beni materiali.
Tuttavia, essi davano valore al lavoro e molti di loro erano mercanti, come lo erano gli ebrei.
Dunque, tutto potrebbe tornare.
La testimonianza ebrei che si stabilirono a Mantova è riportata anche da documenti risalenti al 1145.
Stando alle fonti, tre furono i flussi di ebrei a Mantova a dintorni.
Gli ebrei di Mantova provenivano dalla Germania, da Roma e dalla Provenza.
Anche i catari provenivano dalla Provenza.
Quindi, in qualche modo, i due flussi (quello ebraico e quello cataro) coincidevano.
Un caposaldo cataro in Italia fu Bagnolo San Vito.
Qui vi è un altro particolare: Bagnolo San Vito oggi si trova dall'altra parte del Mincio rispetto a Roncoferraro e alla sua frazione di Barbasso.
Oggi, il fiume ha un alveo ben definito, con argini.
Un tempo, invece, esso non aveva questo alveo definito ed i confini tra gli attuali Comuni mantovani era indefinibile.
Quindi, la zona di Bagnolo San Vito e quella della Valle dei Signori erano unite.
Ergo, i catari potrebbero essere stati anche qui a Roncoferraro.
Si dovrebbero fare maggiori ricerche.
Cordiali saluti.







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Ringrazio un caro amico di questa foto.