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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 4 aprile 2017

Questa è una risposta a padre Minutella

Cari amici ed amiche,

vi invito a leggere l'articolo scritto da Lorenzo Bertocchi su "La Nuova Bussola Quotidiana" che è intitolato "Scismi, sacrilegi e poca fede scuotono la messa".

L'articolo riporta le parole dette dal cardinale Robert Sarah, il quale è Prefetto per la Congregazione per il Culto Divido ed è uno degli esponenti "conservatori" della Chiesa.
Dell'articolo riporto queste parole:

"UNA RIFORMA IN ROTTURA

La liturgia «deve sempre riformarsi per essere più fedele alla sua essenza mistica. Ma per molto tempo, questa “riforma” che ha sostituito il vero “restauro” voluto dal concilio Vaticano II, è stata realizzata con uno spirito superficiale e sulla base di un solo criterio: sopprimere a tutti i costi un patrimonio percepito come totalmente negativo e sorpassato, al fine di creare un abisso tra il prima e il dopo concilio. Ora si tratta di riprendere la Costituzione sulla santa Liturgia [Sacrosantum concilium] e di leggerla onestamente, senza tradirne il senso, per vedere che il vero obiettivo del Vaticano II non era quello di intraprendere una riforma che potesse divenire l'occasione di rottura con la Tradizione, ma al contrario, di ritrovare e di confermare la Tradizione nel suo significato più profondo».

LA CRISI DELLA CHIESA E LA CRISI LITURGICA

Ricordando la famosa indicazione espressa in diverse occasioni già dall'allora cardinale Joseph Ratzinger, il prefetto ha sottolineato che «la crisi che scuote la chiesa da circa una cinquantina d'anni, soprattutto dopo il concilio Vaticano II, è legato alla crisi della liturgia, e quindi dal mancato rispetto, la desacralizzazione e la riduzione alla dimensione orizzontale degli elementi essenziali del culto divino».

Anche se il Concilio ha voluto promuovere una maggior partecipazione attiva del popolo di Dio, «noi non possiamo chiudere gli occhi sul disastro, la devastazione e lo scisma che i promotori moderni di una liturgia viva hanno provocato rimodellando la liturgia della Chiesa secondo le loro idee. Essi hanno dimenticato che l'atto liturgico è, non soltanto una preghiera, ma anche e sopratutto un mistero nel quale si realizza per noi qualche cosa che noi non possiamo comprendere pienamente, ma che noi dobbiamo accettare e ricevere nella fede, nell'amore, nell'obbedienza e nel silenzio adoratore. E questo è il vero senso della partecipazione attiva dei fedeli».".


Io penso che queste parole siano anche una risposta a padre Alessandro Minutella, il prete di Palermo che ha rotto con il suo arcivescovo e con il Papa Francesco.
Ora, il vero errore di padre Minutella non è stato tanto nel merito quanto nel metodo.
Che nella Chiesa di oggi ci siano grossi problemi è vero.
Che ci siano preti che vogliono stravolgere ogni cosa è vero.
Che ci siano preti che vogliono trasformare la Chiesa in un patronato simile ad un sindacato è vero.
Vi è chi vuole stravolgere la liturgia.
Vi è chi vuole ridurre la Chiesa ad una onlus è vero.
Vedo messe trasformate in musical simili a quelli che si fanno a Broadway o alle recite scolastiche.
Però, l'errore di padre Minutella è stato l'avere voluto fare le cose al di fuori della Chiesa.
Di fatto, padre Minutella si è posto fuori dalla Chiesa, anziché cercare di combattere le storture al suo interno.
Questo è stato il suo errore.
Il versetto 16 del capitolo 10 del versetto secondo San Matteo recita: "Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe".
Padre Minutella non è stato prudente e, forse, è anche andato oltre nell'atteggiamento volendosi ergere a "Defensor Fidei".
Questo rischia di portare a delle divisioni.
Padre Minutella avrebbe dovuto combattere dentro la Chiesa, come hanno fatto grandi personalità cattoliche.
Si possono avere anche le intenzioni migliori ma se si commettono errori di questo tipo si passa sempre dalla parte del torto.
Cordiali saluti.

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