Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

mercoledì 5 aprile 2017

Mentre su pezzi del nostro suolo non si parla più italiano...in Uruguay lo si insegna

Cari amici ed amiche,

il nostro Paese sta perdendo la sua identità.

In Alto Adige, per colpa delle scelleratezze dell'attuale governo, si sta abolendo a poco a poco la lingua italiana, a vantaggio del tedesco.
In certi quartieri delle nostre città, non si parla più italiano e non sembra più di essere qui in Italia ma sembra di essere a Bombay, a Casablanca, a Dakar o a Pechino, per la presenza massiccia di immigrati che non si integrano.
Dove stiamo andando a finire?
Ora, mentre qui in Italia c'è la situazione prima descritta e, in nome del buonismo, si sta sacrificando l'identità culturale, in altri Paesi la nostra amata lingua è insegnata.
Cito come esempio l'Uruguay.
Lo cito come esempio anche perché Stephanie Caracciolo,  la mia amica e socia in questo blog risiede lì.
Quindi, l'Uruguay è l'esempio più ovvio ed immediato ma posso citare altre situazioni analoghe.
Ora, in Uruguay c'è una forte comunità di italo-discendenti.
Pare che circa il 44% degli uruguaiani di origine europea discenda da italiani emigrati nel Paese sudamericano.
Ebbene, dal 1942, l'insegnamento lingua italiana è obbligatorio nelle scuole superiori uruguaiane.
Dunque, noi italiani che risiediamo qui in Italia stiamo mandando in rovina la nostra identità mentre gli italiani residenti in Uruguay difendono la loro identità e la cultura del nostro Paese lì.
Ora, qualche buonista dirà che "anche noi italiani siamo migranti" e quant'altro, per difendere l'immigrazione sregolata qui da noi.
Vorrei ricordare a loro che un Paese come l'Uruguay fu creato da immigrati.
Il nostro Paese, invece, ha già una civiltà con profonde radici che affondano nella cultura greco-romana e nella tradizione giudaico-cristiana.
Chi venne qui dovette integrarsi in una civiltà già consolidata, cosa che non fanno molti degli immigrati di oggi.
Cordiali saluti.

Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.