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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 7 aprile 2017

G8 di Genova, lo Stato patteggia!

Cari amici ed amiche,

vi invito a leggere un articolo de "Il Foglio" che è intitolato "Il governo patteggia per le violenze di Bolzaneto".
Com'è noto, il governo italiano ha riconosciuto che durante il G8 di Genova che ci fu nel 2001 ci furono degli abusi da parte di poliziotti.
La Corte europea per i diritti umani di Strasburgo lo ha reso noto con due decisioni in cui prende atto della risoluzione amichevole tra le parti.
Alle sei vittime andranno 45 mila Euro "per i danni materiali e morali e per i costi e le spese"
Ora, un poliziotto che commette un errore si deve assumere la responsabilità.
Il fatto di indossare una divisa non autorizza un poliziotto ad essere al di sopra della legge.
Su questo non ci piove.
A tempo stesso, però, si deve auspicare che non si usi la cosa per fare una legge sul reato di tortura che risulti essere troppo restrittiva verso l'azione della polizia.
Qui in Italia, infatti, troppo spesso si usa andare da un estremo all'altro.
Non vorrei che accadesse quanto prima enunciato. 
Non sarebbe auspicabile fare una legge troppo restrittiva nei confronti della polizia, anche tenendo conto del fatto che oggi siamo in emergenza sicurezza.
Il caso di Budrio è l'ultimo di una serie. 
Pur nei sensi della legge, la polizia deve avere la possibilità di agire. 
Non sarebbe auspicabile che un poliziotto che spara ad un rapinatore o che ferma dei manifestanti violenti con maniere "rudi" fosse sanzionato.
Se ci fosse una cosa del genere ci sarebbe un Far West.
Inoltre, nel G8 di Genova ci furono dei poliziotti che andarono oltre ciò che richiese di fare il loro mestiere e che fecero delle cose di certo non commendevoli.
Però, ci furono anche violenze anche da parte dei manifestanti.
Magari, quei sei che avevano fatto ricorso alla Corte europea per i diritti umani non c'entravano nulla con le violenze.
In questo caso, il risarcimento ci sta.
Però, ci furono anche violenze da parte dei manifestanti e tanti poliziotti e carabinieri (che fecero il loro mestiere in un modo egregio) rimasero feriti.
Di questi ultimi non si dice nulla?
Vennero dati alle fiamme molti camion e vetture della polizia e dei carabinieri.
Genova fu messa a ferro e fuoco dai manifestanti.
Ci fu una guerriglia.
Questo va ricordato.
Coloro che subirono danni dai manifestanti ebbero un risarcimento?
Si deve condannare il poliziotto che eccede come il manifestante violento.
Per questo, trovo non condivisibile la proposta di mettere il numero di identificazione sulle divise dei poliziotti. 
Cordiali saluti. 


9 commenti:

  1. Non ci vuole una legge restrittiva contro la polizia, ci vuole semplicemente una legge contro la tortura che sanzioni adeguatamente fatti come quelli della diaz e bolzaneto, ossia il carcere. La legge contro la tortura deve sanzionare la tortura, non altri reati. Ha citato due esempi che non sono tortura: che c'entrano le maniere rudi con la tortura? Torturare significa sequestrare, picchiare a sangue, compiere vessazioni psicologiche, tentati omicidi, violenze sessuali: tutto insieme in una sola condotta. 20 anni di carcere per criminali siffatti ed eversivi credo siano adeguati.

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  2. Poi, mi scusi, come 'quei 6 magari non c'entravano niente'? Ci sono stati tribunali italiani ed europei ad accertare la loro responsabilità. Se ragioniamo così allora davvero mettiamo una pietra tombale sullo Stato di diritto, definitivamente. I giudici vanno rispettati, tranne ci siano elementi concreti che facciano pensare il contrario. Ma questi elementi vanno mostrati chiaramente. Ci sono stati tre gradi in italia e due in europa: avrebbe tanto materiale giudiziario da cui dedurre l'innocenza di quei 6: ce li fa vedere?

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  3. Penso di essere stato abbastanza chiaro.
    Qui in Italia, si passa da un eccesso all'altro.
    Non vorrei che la triste vicenda di Bolzaneto fosse usata per fare una legge contro la polizia.
    Ho espresso semplicemente questo.
    Certamente, è vero che in uno Stato di diritto la polizia non debba andare oltre quello che è il suo compito ma è altrettanto vero che chi fa una manifestazione non possa ricorrere alla violenza, spaccando vetrine, aggredendo i poliziotti e facendo ogni altra opera di vandalismo.
    La democrazia non è anarchia.

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  4. Ma sì mettiamo il numero identifico sulle divise dei poliziotti, così poi loro non avranno più nemmeno il coraggio di alzare un dito! (sarc.)

    Invece che aiutare le forze dell'ordine a fare sempre meglio il loro lavoro stanno cercando di rendere loro la cosa impossibile!

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  5. Dobbiamo impegnarci per far sì che sia approvata una legge giusta e cioè che introduca il reato di tortura (perché è necessario: l'impunità diaz e bolzaneto è stata intollerabile davvero), ma senza pregiudicare l'attività della polizia. Insomma una legge contro la tortura vera e propria, nulla di più, nulla di meno.
    Ps il numero identificativo non vedo cosa c'entri, non l'ho citato e sinceramente non mi sono mai chiesta se sia o meno opportuno. Ma se manca la legge contro la tortura, figuriamoci se il problema è oggi come oggi il numeretto!

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  6. Sappiamo tutti che in Parlamento ci sono forze che vorrebbero disarmare la polizia.
    La questione del numero identificativo c'entra, visto che la si vorrebbe mettere in una possibile legge contro la tortura.

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  7. Il poliziotto massimo pigozzi condannato per i fatti di bolzaneto è stato condannato anche per lo stupro di quattro ragazze. Capito di che gente stiamo parlando? Con una legge sulla tortura un mostro del genere starebbe nel posto che merita ossia in carcere per almeno 20 anni.
    Schierarsi con la polizia o contro la polizia in siffatti casi è sbagliato: occorre schierarsi con la legge e con la giustizia, che si porti la divisa o un cappuccio da manifestante. I delinquenti devono stare in galera. La mancanza di una legge contro la tortura è un grave e intollerabile vulnus per la nostra democrazia. E citare il numero identificativo per strumentalizzare il no a siffatta legge è poco edificante: pensare che un delinquente in divisa ha stuprato quattro donne mi fa venire la nausea solo a pensarci. Che schifo, davvero. È l'assenza di leggi e quindi di giustizia a provocare reazioni di vendetta. Chissà che quel mostro non la conosca prima o poi. È intollerabile, tutto.

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  8. Un poliziotto che sbaglia va punito.
    Su questo siamo tutti d'accordo.
    Però, dico solo che la legge contro la tortura non debba essere punitiva nei confronti della polizia.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.