il presidente americano Donald Trump ha rimosso Steve Bannon dal Consiglio per la Sicurezza Nazionale.
Questo fatto è visto come una vittoria per il generale H.R. McMaster, il quale ha rimpiazzato Michael Flynn, il quale a sua volta era stato travolto dallo scandalo denominato "Russiagate".
Ora, la rimozione di Bannon è stata veramente una sua bocciatura?
Dalla Casa Bianca trapela una versione su quanto accaduto, la quale è stata rilanciata da Bloomberg: l’uomo di fiducia di Trump - che resta comunque suo consigliere e capo stratega - era stato inserito nel Consiglio per la Sicurezza per tenere d’occhio Flynn. Da ciò si evince che il presidente americano, ancor prima che scoppiasse lo scandalo "Russiagate", già non si fidava troppo del generale. La presenza di McMaster, però, ora rende inutile Bannon in quella posizione.
Inoltre, sempre secondo la fonte della Casa Bianca citata da Bloomberg, Bannon non avrebbe quasi mai partecipato ai lavori. Flynn era stato allontanato dopo che era emerso che aveva taciuto al presidente e al vice presidente le sue conversazioni con l'ambasciatore russo a Washington, Sergey Kislyak, avvenute prima dell'insediamento di Trump. Ciò è un reato previsto dal Logan Act, la legge che vieta ai privati cittadini di aver rapporti con rappresentanti di altri governi.
Quindi, Bannon nel Consiglio per la Sicurezza Nazionale aveva solo lo scopo di controllare Flynn.
Tra l'altro, Bannon ha ancora voce in capitolo riguardo la politica di difesa degli USA.
Dunque, non è cambiato nulla.
Cordiali saluti.
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