un bell'articoletto su "La Stampa" di Torino riporta una testimonianza di un'ex-guardia del corpo di Fidel Castro che parla del defunto líder maximo cubano.
Questa ex-guardia del corpo ha detto che Castro faceva la vita da nababbo, con tanto di yacht ed isole private, mentre i poveretti del popolo cubano morivano di fame.
Questa è la risposta all'interlocutore che commenta il mio articolo intitolato "Il signore cubano dei gualg".
In modo criminale, Castro sfruttò la disperazione del popolo cubano per salire al potere e fare il porco comodo suo.
I cubani erano così disperati per via della situazione che vivevano nel periodo di Batista che si misero nelle mani di Castro, anziché scegliere la democrazia.
I cubani passarono da un dittatore ad un altro dittatore.
Che guadagno ebbero?
Nessuno.
Nei momenti di crisi vince chi urla più forte.
La storia lo dice.
L'ascesa del nazismo in Germania ne è ancora oggi un esempio.
Hitler andò su con l'appoggio del popolo tedesco.
Il popolo tedesco di quegli anni fu disperato e vide in Hitler un salvatore, come i cubani sotto Batista videro in Castro e in Guevara due salvatori.
Lo stesso discorso può valere anche per Benito Mussolini qui in Italia.
Prima delle Leggi Razziali del 1938 e dell'alleanza con Hitler, secondo varie fonti, Mussolini era amato dal popolo.
Eppure, anche Mussolini era un dittatore.
Egli era salito al potere perché il popolo vedeva in lui un salvatore.
Eppure, sappiamo tutti noi del suo squadrismo, come si sapeva ai suoi tempi.
Visto che l'interlocutore dice di "contestualizzare" il periodo in cui Castro salì al potere a Cuba, io potrei "contestualizzare" la salita al potere di Mussolini, in cui vi era un'Italia in condizioni drammatiche.
Sia chiaro, io non sono fascista (anzi, io condanno il fascismo) ma voglio solo fare capire che Castro fu un dittatore che si macchiò di crimini orrendi, come fecero Stalin, Hitler, Mussolini ed altri.
Cordiali saluti.
Ancora una volta si sta sostituendo ai cubani nel giudizio circa i loro governanti. Lei dice che con castro non hanno guadagnato niente, ma intanto, se lo appoggiano tuttora, vuol dire che secondo loro un guadagno c'è stato.
RispondiEliminaQuesta è la presunzione di chi crede di sapere più di un popolo e che quindi sa più di lui e al posto di lui cosa sia giusto o sbagliato per esso.
Si sta comportando come la puppato.
Castro faceva la vita da nababbo? Può anche essere. Ai cubani ciò importava? Evidentemente no, avranno fatto le loro valutazioni. E invece vuole valutare lei al posto loro.
Io davvero non la comprendo: aveva scritto articoli molto condivisibili sulla presunzione dei radical chic italiani e ora incredibilmente sta comportandosi come loro. I cubani dicono Sì a fidel e lei dice che sbagliano a dire sì! Puppato docet: gli italiani dicono no, ma lei dice che sono fessi e avrebbero dovuto dire sì!
Comanda il popolo signor fucilone! Lo voglio ricordare alla puppato e ora anche a lei!
Il suo è un pregiudizio ideologico e si vede dal continuo cambio di motivazioni.
RispondiEliminaEra partito dalla dittatura sanguinaria, sconfessato ciò è passato all'indottrinamento. Sconfessato anche ciò (perché è chiaro che i popoli non sono fessi) passa a dire che fidel viveva da nababbo. Ma ora che le dico che ai cubani ciò non interessa (perché appunto lo appoggiano) cosa le resta da dire?
Glielo dico io: il problema è che era comunista e appoggio o non appoggio del popolo non va bene! Ergo: pregiudizio ideologico che sconfina nell'atteggiamento dei radical chic.
Autodeterminazione signor fucilone, autodeterminazione: se un popolo non fa del male a nessuno ha diritto di vivere come cavolo vuole e nessuno deve azzardarsi a giudicare con la puzza sotto il naso.
Rispetti i cubani: loro vogliono il comunismo e lei non ha diritto a dir loro che sbagliano. È cubano lei?
Ricordi una cosa: per una persona che vive nella miseria più totale (e questa era la prospettiva Usa per cuba: batista!) poter avere una casa, un piatto caldo, un ospedale e una scuola significa cambiare vita radicalmente in meglio.
RispondiEliminaIo lo interpreto così il rispetto dei cubani per fidel, nonostante egli abbia instaurato (per i più svariati motivi) una dittatura.
Faccia attenzione, ho usato la parola 'interpretazione'. Già, perché il volere popolare va interpretato, occorre cioè sforzarsi di comprenderlo. Non bisogna invece con presunzione alzare il ditino e giudicarlo quel volere! Capisce la differenza? Credo di si, perché l'ha fatto notare alla Puppato!
Sia coerente signor fucilone. Nonostante sia di destra condivido talune sue posizioni, ma su questa faccenda le sta sparando a ripetizione, rinnegando le sue stesse posizioni (condivisibili) di fondo!
Castro salì su con la violenza ed ingannando il popolo, che fu soggiogato.
RispondiEliminaSappiamo tutti quale inganno sia il comunismo.
Quindi, non c'è stato nessun cambio di motivazioni da parte mia, riguardo alla mia presa di posizione.
Il popolo cubano è un popolo rassegnato.
Dopo quanto accaduto con Batista, si fece soggiogare da Castro (credendo nella favoletta del comunismo buono ed umano, quando esso è un'ideologia solo degna di essere disprezzata) e così si rassegnò, preferendo non sapere quando avrebbe dovuto sapere ed accettando ogni porcheria di Castro e dei suoi.
Chi non accettò ciò se ne dovette andare, per non rischiare di essere ucciso.
Chi se ne è andato sono i batistiani e i loro discendenti, gli stessi che organizzarono l'invasione alla baia dei porci: castro doveva dar loro una carezza? La storia dei crimini non regge più.
RispondiEliminaPer il resto lei sta riaffermando una assurdità e cioè che i cubani 'sono stati ingannati': riecco la puppato!
Assurda anche la rassegnazione: chi è rassegnato non rispetta il proprio leader!
Signor fucilone lei si sta arrampicando sugli specchi e lo trovo davvero assurdo. Il perché è semplice: lei è anticomunista ed ha un pregiudizio ideologico.
La questione è quanto mai semplice: I cubani vogliono il comunismo e siccome non costituiscono un problema per nessuno altro stato al mondo, lei li deve rispettare. Altrimenti si comporta come la puppato decidendo al posto loro cosa è giusto o sbagliato per loro. Loro vogliono il comunismo perché la mano americana già l'hanno provata e sanno che se torna (insieme ai cd 'vermi' di Miami quanto mai agguerriti) perderanno case, piatto, ospedale e scuola.
Capisco che le sue convinzioni vanno in crisi di fronte alla vicenda cubana, ma deve rassegnarsi: i cubani vogliono essere comunisti! Non le resta che rispettare quel popolo pieno di dignità: un nano che ha resistito fieramente a un gigante che ha sempre cercato di portarli alla miseria con regimi corrotti.
Si chieda il 'perché', anziche giudicare, non applichi schemi europei a vicende sudamericane: lì il male si chiama Usa e liberismo, non comunismo. Glielo dicono i cubani, mica io?! I cubani sanno che oltre il comunismo lì c'è il baratro: arrivano gli yenkies e loro NON LI VOGLIONO!
Non faccia come la puppato. Capisco che cuba per lei è un problema, una ossessione madornale che mette in crisi le sue convinzioni granitiche!
Mi sa che la crisi la stia vedendo solamente lei.
RispondiEliminaAnzi, le sue parole mi convincono ancora di più del mio anti-comunismo.
Castro ha fatto del male al popolo cubano e quest'ultimo si è rassegnato.
Deve leggere i miei commenti nel complesso.
Vede, le racconto una storia.
Nel 1558, salì sul trono d'Inghilterra la regina Elisabetta I.
La maggioranza del popolo inglese era rimasto fedelmente cattolico, mentre Elisabetta era protestante.
Alla fine, ella vinse perché nessuno riuscì a scalzarla e perché ella brandì l'orgoglio nazionale inglese.
Per secoli si fece propaganda anti-cattolica in Inghilterra ma sappiamo tutti che il protestantesimo vinse con la violenza e con l'inganno.
Così avvenne nella Cuba di Castro.
A forza di stare in quella situazione, il popolo cubano accettò il tutto.