Cari amici ed amiche,
l'amico e socio Morris Sonnino ha postato questa riflessione su Facebook:
"Morti del Bataclan, pianti da tutto il mondo.
Morti di Tel Aviv, pianti solo da Israele.
Eppure la modalità di esecuzione e la matrice, sono identiche.
Perché allora diversificare i linguaggi,
chiamando il primo terrorismo e il secondo sparatoria( termine poi che implica spari tra fazioni opposte)?
Io un idea ce l'ho: perché quando si uccidono degli ebrei, una giustificazione (tramite mistificazione della realtà) si deve pur sempre trovare.".
Sono d'accordo con queste parole di Morris, che ringrazio.
Ora, tra quello che è accaduto al Bataclan di Parigi e quello che è accaduto il 1 gennaio scorso a Tel Aviv non c'è stata nessuna differenza.
Sono stati entrambi attentati terroristici.
Inoltre, da Israele ci sono notizie di persone accoltellate dai terroristi palestinesi e nessuno dice niente o si tende a minimizzare.
Si tende anche a ridurre ad una semplice scaramuccia quanto sta accadendo con gli Hezbollah, i quali attaccano Israele.
C'è una grande ipocrisia che nasconde da una parte l'idea "politicamente corretta" verso l'islamismo e dall'altra una tendenza ad antipatizzare con gli ebrei, per non parlare di vero e proprio antisemitismo.
Cordiali saluti.
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