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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 29 gennaio 2016

Virus Zika, due parole

Cari amici ed amiche,

è emergenza per ciò che riguarda il caso del virus Zika.
Su questo virus è stato detto di tutto.
Ora, la cosa non va sottovalutata ma non si debbono neppure prospettare scenari apocalittici.
Questo virus è molto presente nelle zone tropicali dell'Africa e nell'America del Sud ed il Paese più colpito da esso è il Brasile.
Esso è un virus con una sola molecola di RNA+ facente parte della famiglia di Flaviviridae, la stessa del virus della febbre gialla. Per questo motivo, il virus è mutevole.
Il virus fu scoperto in una scimmia in Uganda nel 1947.
Il suo nome deriva da quello della foresta in cui fu scoperto, la Foresta di Zika.
Questo virus si trasmette con le zanzare del genere Aedes, come l'Aedes aegypti e l'Aedes albopictus, che noi italiani conosciamo come "Zanzara tigre".
Quindi, per trasmettere questo virus di solito  serve un vettore, la zanzara, anche se ci sono casi in cui esso è stato trasmesso per via sessuale o attraverso gli emoderivati.
Esso causa una malattia con febbri ed esantemi.
I sintomi ricordano quelli dell'influenza.
Di norma, il decorso della malattia è benigno ma a volte può portare delle complicanze.
Il virus è neurotropo. Esso tende ad infettare le cellule nervose.
Le complicazioni possono riguardare le donne incinte.
Infatti, il virus può danneggiare il cervello del feto, causando una malformazione chiamata microcefalia.
Nell'adulto, esso può portare la sindrome di Guillain Barré, una sindrome che parte da una paralisi agli arti inferiori e che sale su fino alla braccia e che se non trattata adeguatamente può portare alla morte.
Non c'è vaccino (perché il virus è mutevole) né cura per questo virus.
Gli unici trattamenti sono il riposo e l'assunzione di fluidi, analgesici ed antipiretici.
Logicamente, coloro che si spostano nei Paesi in cui il virus è presente dovranno porsi il problema di farsi controllare una volta che essi sono tornati in patria e avvertono sintomi come febbri ed esantemi.
Quindi, non si prospettino scenari apocalittici ma nel contempo non si sottovaluti la questione.
Cordiali saluti.




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