leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Accusato di blasfemia, a 15 anni si taglia la mano".
Nel villaggio pakistano di Khanqah, un ragazzino di quindici anni di nome Anwar Alì si è tagliato la mano destra per "dimostrare la sua fedeltà a Maometto".
Durante la preghiera nella locale moschea l'imam ha chiesto: "Chi tra voi è un seguace di Maometto?". Più di cento mani si sono alzate. Poi ancora: "Chi tra voi non crede negli insegnamenti del profeta?". Una sola mano si è levata. Quella di Anwar, che aveva capito male. L'imam si è subito girato verso di lui, accusandolo di blasfemia.
Allora, lui si è tagliato la mano.
Ora il suo villaggio lo venera.
Cosa dicono ora i buonisti?
Questa non è religione!
Questa è follia!
Permettere ad un ragazzino di quindici anni di amputarsi una mano "in nome della fedeltà a Maometto" non può essere accettato.
Di fronte a ciò, i buonisti tacciono.
Questo è ancora più vergognoso.
Cordiali saluti.
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