vi invito a leggere l'articolo scritto sul blog "Ribellione Nazionale" da Giuseppe Sagliocco, il quale è intitolato "La cultura dell'antifascismo".
Ora, quando si parla del fascismo si dice che esso sia di destra.
Non c'è niente di più errato in questa affermazione.
Benito Mussolini (1883-1945) era un socialista.
Il fascismo nacque dal socialismo e come impostazione è un'idea socialista.
Il fascismo è statalista, come lo è ideologia socialista.
Il fascismo non si rifà alle tradizioni cristiane, anche se nel 1929 Mussolini fece un Concordato con la Santa Sede.
Questo Concordato, però, serviva a Mussolini per avere il consenso del mondo cattolico.
La destra, quella vera, si rifà a ben altro.
Pensiamo a Edmund Burke (1729-1797) il quale fondò un pensiero da contrapporre a quella della Rivoluzione francese.
Il pensiero di Burke, che è quello di una destra normale, è di per sé anti-statalista e fondato sui valori di un popolo, che nel nostro caso contemplano anche le radici giudaico-cristiane e l'alleanza trono-altare.
Il fascismo nacque contro la Chiesa e rimase sempre statalista, come lo è oggi.
Ora, parlo dell'antifascismo.
Lo faccio prendendo un pezzo dell'articolo che ho citato:
"I pubblici poteri, avvalendosi dei mezzi di comunicazione di massa, quale la televisione di Stato e tutta la stampa periodica di una qualche importanza, hanno costruito quella che potremmo chiamare la “Cultura dell’antifascismo“, quale ideologia ufficiale del nuovo regime, che ha sostituito e che si contrappone a quella precedente del Fascismo. Tale ideologia si basa su un’interpretazione faziosa e distorta della Carta Costituzionale.
A livello dottrinale la cultura italiana è tuttora dominata da una ideologia di ispirazione marxista che, pur adattandosi ai tempi, fa proprie quelle istanze di totalitarismo che l’hanno sempre contraddistinta. Si giunge a sostenere che solo alcuni partiti sono legittimati a governare, quelli che vengono ritenuti vicini al popolo, quali sarebbero appunto quelli di ispirazione e di origine marxista.
Partendo dal presupposto che la Costituzione si contrapponga al precedente regime fascista, si ritiene che i valori morali, dei quali la Costituzione è portatrice, siano quelli individuabili in contrapposizione al Fascismo, come se questo fosse l’unico totalitarismo esistente, e l’unica possibile fonte di ogni male.".
Anzi, tra tutti esso fu il male minore.
Pensiamo, infatti, ad altri regimi che seminarono morti come il nazismo tedesco ed il comunismo sovietico.
Ora, i mass media italiani parlano del fascismo e del nazismo (e di questi si deve parlare) ma non dicono nulla (ma proprio nulla) del comunismo.
Vogliamo ricordare, per esempio, che i comunisti sovietici massacrarono i polacchi nella foresta di Katyn nel 1940?
Vogliamo ricordare quello che fecero i partigiani comunisti qui in Italia, i quali uccidevano quelli cattolici?
Vogliamo ricordare i partigiani comunisti jugoslavi che infoibarono gli italiani in Istria e in Dalmazia?
Di questo si è riottosi a parlare perché in "nome dell'antifascismo" si è deciso di permettere ai marxisti di fare il bello ed il cattivo tempo.
Così, la cultura ed i mass media diventano strumenti di propaganda.
Questo peggiora la qualità della nostra democrazia.
Quando non si dice che non tutto l'antifascismo fu (ed è) democratico si fa un danno alla democrazia.
Quando si identifica la destra con il fascismo si fa un danno alla democrazia,
Questo è uno dei mali seri del nostro Paese.
Cordiali saluti.
Grazie Antonio, un grosso abbraccio ;)
RispondiEliminaSarebbe bello sapere che ne pensa sogliocco del mio primo post...ma non ti conviene!
RispondiEliminaChiediglielo tu, visto che ti piace tanto rompere l'anima nei blog altrui.
RispondiEliminaSi vede che sei un fannullone!