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sabato 23 gennaio 2016

Li palori dû re Giovanni III di Svezia/ Le parole del re Giovanni III di Svezia




Deus protector noster...

cun l'occhi a mia taliati et lu me populu prutiggiti.
Bene faciendo neminem timemus...
si di Vossia a stari havi 'ntô lu cori dû populu lu Nomu Santu.
Misericordia et veritas custodiunt regem...
cun lu cunsigghiu Vostru et di iustitia vostra la spata...
et clementia thronus roburatur eius...
cun l'amuri cà certu Vui aviti...pì ogni anima criata!

Italiano:

Dio protettor nostro...
con gli occhi a me mirate e il popolo mio proteggete.
Bene facendo nessuno noi temiamo...
se di Voi a star ha in del mio popolo il cuor il Santo Nome.
La misericordia e la verità custodiscono il re...
con il consiglio Vostro e di giustizia Vostra la spada...
e la clemenza sostiene il suo trono...
con l'amore che certo voi avete...per ogni anima creata!

La poesia è stata ricavata dal motto latino del re di Svezia Giovanni III.
La figura di re Giovanni III di Svezia (21 dicembre 1537-27 novembre 1592) è per noi molto molto importante, per capire certe dinamiche della storia svedese.
Figlio del famoso re Gustavo I Vasa (12 maggio 1496-29 settembre 1560), Giovanni succedette al fratello Erik XIV (13 dicembre 1933-26 febbraio 1577), re Giovanni III salì al trono nel 1568.
Suo fratello Erik XIV condusse un regime autoritario e violento e non esitò neppure a fare del male ai suoi stessi familiari.
Lo stesso Giovanni, che all'epoca era duca di Finlandia, venne imprigionato.
Nel 1568, i duchi si ribellarono ad Erik e questi fu imprigionato.
Giovanni divenne re.
Ora, sul piano religioso vi fu questa situazione: dal 1527 (in seguito ad uno scontro tra Papa Clemente VII e re Gustavo I sulla nomina di alcuni vescovi) la Svezia era luterana.
Durante il regno di Erik XIV, si tentò di passare al calvinismo.
Giovanni, invece, ebbe un'attenzione verso il cattolicesimo.
Sua moglie, Caterina Jagellona (1 novembre 1526-16 settembre 1583) era una principessa polacca e cattolica.
Il figlio che nacque da questo matrimonio, il principe Sigismondo (20 luglio 1566-30 aprile 1632) era cattolico.
Nella sua corte operò un gesuita mantovano, un tale padre Antonio Possevino.
La nobiltà ed il clero luterano non videro di buon occhio la cosa.
Giovanni, allora, fece pubblicare il "Libro Rosso", un libro che reintrodusse costumi cattolici nella Chiesa svedese.
Nel 1575, egli fece una legge che permise ai monasteri rimasti di prendere novizi.
Evidentemente, egli era un cripto-cattolico.
Tentò di riportare la Svezia al cattolicesimo, tentativo che fu portato avanti da suo figlio Sigismondo III, che nel 1592 divenne re di Svezia, senza riuscirci.
Cordiali saluti.


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