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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 22 gennaio 2016

Giorgio Ponte: "Io andrò al Family Day"

Cari amici ed amiche,

come riporta il giornale "Intelligo News", lo scrittore Giorgio Ponte sarà al "Family Day" del 30 gennaio.
Omosessuale dichiarato, Giorgio Ponte (nella foto) si oppone al DDL Cirinnà, legge che legalizzerà i matrimoni tra persone dello stesso sesso.
L'articolo prima menzionato è un'intervista a Ponte.
Di questo articolo, riporterò questo stralcio:

"Oggi qualsiasi cosa non rispetti la dottrina gay è omofoba. Quindi dire che non sono d'accordo sul fatto che due uomini possano crescere un bambino è omofobo. Ma in realtà è ben altro. Dire che non sono d'accordo con una scelta non vuol dire che io odi o non riconosca la dignità di persona umana di chi quella scelta la compie. Questa manifestazione non è contro gli omosessuali, per questo è importante che gli omosessuali che ci saranno, e ce ne saranno tanti, in qualche modo facciano sentire la loro voce. La nostra presenza smonta questo pregiudizio. Qua non si discute sulle scelte personali di nessuno. Si può andare a letto con chi si vuole, comprare casa con chi si vuole, condividere la vita con chi si vuole, persino amare chi si vuole, e questo già lo si può fare. Ma da qui a volere ribaltare l'essenza della persona umana riducendola al suo desiderio, e arrivando a dire che due uomini o due donne sono nella sostanza intercambiabili e atti a concepire, questo è un altro discorso. La manifestazione non è contro gli omosessuali, ma in difesa della famiglia naturale, fatta da uomo e donna che portano avanti la vita insieme. Ci sono molti modi di dare la vita in senso lato, ma uno solo è peculiare dell’unione di maschile e femminile. La generatività e la fecondità per chi ha tendenze omosessuali, così come per chi è single d’altra parte, non può manifestarsi in una genitorialità intesa come quella propria e peculiare della famiglia. Noi siamo chiamati a dare la vita come padri e madri sempre, per coloro che abbiamo attorno a noi. Mentre un bambino per crescere bene, ha bisogno di avere garantite dallo Stato almeno le condizioni minime cui ha diritto e che sono evidenti poiché inscritte nel suo concepimento: che possa conoscere le sue radici e che sia cresciuto da un padre e da una madre”.

Sono d'accordo con queste parole.
In primo luogo, mi viene da dire che oggi il "politically correct" è davvero eccessivo.
Pensiamo a quello che è accaduto durante la partita di calcio Napoli-Inter, nello scontro tra il tecnico del Napoli Maurizio Sarri e quello dell'Inter Roberto Mancini.
Ora, che Sarri abbia sbagliato ad apostrofare Mancini con il termine "frocio" è cosa nota.
Però, non condivido la gogna mediatica contro di lui, anche perché ricordo che anche lo stesso Mancini nel 2000 insultò una persona nella stesso modo e nessuno disse nulla.
In secondo luogo, una persona può essere omosessuale o eterosessuale.
Nessuno la condanna per ciò.
Quello che non è accettabile è il fatto che si voglia istituire attraverso un percorso forzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso e che si voglia fare sì che queste ultime possano adottare figli.
Si vuole fare questo per favorire il business degli uteri in affitto.
Gli omosessuali vengono quindi usati per questi scopi.
Per alcuni "benpensanti" dire ciò è "sintomo di omofobia" e come tale (sempre per i "benpensanti") deve essere punito.
Così, per il business di alcuni si vuole limitare la libertà e si vuole distruggere la famiglia, cellula della nostra società.
Cordiali saluti.
 



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