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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 6 dicembre 2015

Siamo dei rammolliti?



Cari amici ed amiche,

vi invito a riascoltare le parole del vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla, il quale si è detto disposto a fare dei "passi indietro sulle nostre tradizioni per mantenere la pace e l'amicizia".Io vorrei che il vescovo leggesse l'interessante articolo su "Il Giornale" che è intitolato "La paura dell'islamofobia ci fa complici dei terroristi".
Dell'articolo (scritto da Gian Micalessin) riporto questo pezzo:

"La correttezza politica uccide. Il nuovo totem laico venerato dagli obamiani d'oltreoceano, adorato dai gauche caviar europei, idolatrato dai liberal di casa nostra, ammazza quanto un kalashnikov o un giubbotto imbottito d'esplosivo. O forse di più perché rischia di condannare alla sottomissione e alla morte l'intera nostra civiltà.


Quello che fino a ieri era solo un timore, peraltro inesprimibile pena la messa all'indice, è oggi verità documentata.

Leggete le ricostruzioni della strage islamista di San Bernardino in California. Immergetevi nelle storie di Syed Rizwan Farook e di Tashfeen Malik la mogliettina istigatrice importata dall'Arabia Saudita. Ascoltate la testimonianza della vicina di casa, cristallina nell'ammettere di non averne denunciato i comportamenti sospetti per non venir tacciata d'islamofobia e pregiudizio razziale. In quella storia il vero punto critico non è la facile reperibilità delle armi sul mercato americano, ma la debolezza di una società sottomessa ai valori deviati di un neo paganesimo chiamato «politicamente corretto». Nel cui nome si pratica e s'impone un eccesso di tolleranza sconfinata ormai nella plateale stupidità. La stupidità denunciata negli Stati Uniti dal candidato presidenziale Donald Trump implacabile nel mettere all'indice i vicini di casa dei terroristi «che sapevano cosa stava succedendo, ma non l'hanno raccontato perché temevano di cadere nel pregiudizio razziale».

La «cretinaggine» dei fanatici della tolleranza denunciati nella sua rassegna stampa su Facebook dal conduttore di Virus Nicola Porro. La cretinaggine di chi lo accusa d'islamofobia, soltanto per aver dedicato varie puntate alla minaccia islamico terrorista. La «cretinaggine» dei colleghi colpevoli, a detta di Porro, di aver caparbiamente ignorato, per due giorni di fila, la matrice islamica d'una strage messa a segno da un 28 enne musulmano di origine pachistane che - oltre a litigare con chi contestava la sua religione - frequentava altri fanatici della jihad e s'era preso in moglie una donna velata conosciuta in Arabia Saudita.La devastante pericolosità di chi continua a venerare il totem della tolleranza esasperata anche davanti alle stragi del terrore islamico non è, comunque, una novità
.".

Sono perfettamente d'accordo con queste parole ed auspico che il vescovo patavino e coloro che la pensano come lui le leggano.
Sono d'accordo con il critico d'arte Vittorio Sgarbi, il quale oggi (in una trasmissione televisiva) ha auspicato anche un intervento del Papa riguardo al caso del vescovo Cipolla.
Ora, leggendo il libro di Magdi Cristiano Allam "Islam, siamo in guerra" ho appreso che ci sono sacerdoti che rifiutano di battezzare e di dare gli altri sacramenti ai musulmani che vogliono convertirsi il Cristianesimo, forse per "paura di ritorsioni da parte delle comunità islamiche".
Questo è gravissimo.
Questi sacerdoti non fanno bene il loro ministero.
Un conto è fare proselitismo, andando casa per casa, come fanno i Testimoni di Geova.
Questo non va bene.
Una conversione deve essere spontanea.
Ben diverso è il discorso per chi vuole convertirsi spontaneamente.
Ergo, un musulmano che vuole farsi cattolico ha il diritto di ricevere ciò che egli chiede, dopo avere fatto un percorso, con tanto di catechismo.
A me sembra di vedere degli uomini di Chiesa senza coraggio.
I vari monsignor Cipolla e prelati che la pensano come lui rappresentano quella parte della Chiesa che non ha nulla da dire in questa società.
Un prete o un vescovo che (per esempio) non difende il presepio in una scuola non va contro ciò che egli predica?
Ricordo che la nostra cultura si fonda su tradizioni giudaico-cristiano. 
Un prete o un vescovo che si rifiuta di accogliere nella Chiesa ad un musulmano, un ebreo, un buddhista, un induista o un ateo che (in tutta libertà) vuole convertirsi al cattolicesimo non va contro ciò che egli predica?
Nessuno è obbligato ad entrare nella Chiesa ma se uno vuole sinceramente convertirsi è libero di farlo e deve ricevere ciò che egli chiede.
Oltre a ciò, mi riferisco a quegli insegnanti che non vogliono fare allestire i presepi nelle scuole.
Il presepio fa parte della nostra cultura e oltre ad avere una valenza religiosa ha anche una valenza culturale.
Ricordo che uno dei valori della nostra cultura è la famiglia.
Inoltre, la storia del presepio affonda nel Medio Evo.
Nel 1223, mentre tornava dalla Terra Santa (Israele), San Francesco di Assisi si fermò a Greccio (in Umbria) e qui fece il primo presepio, per rievocare la Natività e portare "un po' di Terra Santa qui in Italia".
Il presepio diventa quindi uno spunto per conoscere il Medio Evo italiano.
Un ultimo pensiero va certi politici che si rifiutano di ammettere che c'è il problema del terrorismo islamico.
Non tutti i musulmani sono terroristi ma tutti i terroristi sono musulmani.
Questo lo disse anche l'ex-direttore di al Arabiya, il saudita  Abd al-Rahman al-Rashed, all'indomani della strage di Beslan (tra il 1 e il 2 settembre 2004).
Mi risulta che i Sauditi siano musulmani. 
Abd al-Rahman al-Rashed ha detto: 

"Certamente non tutti i musulmani sono terroristi, tuttavia è con dolore che affermiamo che la maggior parte dei terroristi nel mondo sono musulmani”.

Non rammolliamoci. Difendiamo i nostri valori.
Non difendere i nostri valori è la vittoria dei terroristi.
Cordiali saluti. 






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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.