oggi, il premier (non eletto da nessuno) Matteo Renzi ha parlato alla trasmissione condotta da Massimo Giletti "L'Arena".
Come riporta anche "Il Giornale", Renzi ne ha sparata una dietro l'altra.
Crescita economica, riforme fatte e demonizzazione dell'avversario. Lo schema è quello classico. Il premier si auto incensa, promuove a pieni voti la propria squadra di governo e attacca a testa bassa le opposizioni.
Non ammette "mea culpa" nemmeno davanti ai risparmiatori truffati dalle quattro banche fallite e salvate dal governo. Anzi, si fionda nell'ennesimo salvataggio d'ufficio di Maria Elena Boschi e famiglia. "Io dico che è arrivato il momento di voltare pagina: meno banche, meno banche di Paese - dice - io sto proteggendo i cittadini non servirà a nessuno cercare un facile capro espiatorio". Ma, come al solito, la verità è tutt'altra.
In primo luogo, il papà del Ministro delle Riforme Maria Elena Boschi non è stato cacciato da Renzi ma è stato costretto a dimettersi (per non dire che è stato cacciato) quando la "Banca Etruria" (di cui egli era vice-presidente) è fallita.
Di norma, quando una banca o un'azienda fallisce, il presidente, il vicepresidente ed i vari consiglieri di amministrazione vengono rimossi.
Inoltre, sulla tanto decantata Legge di Stabilità, Renzi dovrebbe dire agli italiani da dove prenderà i soldi che egli ha proposto di dare per i bonus di 500 Euro ai giovani maggiorenni per la cultura.
Questa è la classica trovata demagogica.
Lui dice di avere tagliato le tasse (con il taglio della TASI sulla prima casa) ma bisognerà prendere i soldi da qualche altra parte, per potere dare nei bonus da 500 Euro.
Ergo, ci saranno nuove tasse.
Renzi rifiuta il confronto.
Nelle trasmissioni in cui va, sul palco, vi sono solo lui ed il conduttore che lo intervista.
Egli rifiuta un contraddittorio.
Renzi se la canta e se la suona.
Cordiali saluti.
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